«Il complesso di Santo Stefano riveste un’enorme importanza per la città, essendo il più significativo monumento romanico e la copia medievale più completa del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Meta prediletta di fedeli e turisti di tutto il mondo, rappresenta una delle Basiliche più emblematica della fede cittadina». È con queste parole che monsignor Gian Luigi Nuvoli, legale rappresentante dell’Ente basilica di Santo Stefano, ha introdotto i progetti per la nuova illuminazione e il nuovo sistema di riscaldamento del complesso delle Sette Chiese di Bologna; progetti ambiziosi che hanno richiesto un cospicuo investimento e per i quali si sono già mossi molti donatori.
Se da una parte i lavori per il nuovo impianto di riscaldamento si sono già conclusi – risolvendo i problemi legati a quello precedente obsoleto e non più a norma –, dall’altra quelli per la nuova illuminazione inizieranno a breve. Anche in questo caso il progetto prevede di intervenire rispetto a un attuale apparato obsoleto, non conforme alle normative e con consumi elevati. Tutto il complesso verrà valorizzato e reso più accogliente con un nuovo sistema di luci a led a basso consumo (con i corpi illuminanti forniti da Viabizzuno), capace di rendere ancor più evidente la bellezza architettonica del luogo e di rispondere alle esigenze del complesso sacro. Basti pensare come attualmente la sera le letture possano avvenire solo mediante l’uso di una pila a mano.
La nuova illuminazione prevederà diversi scenari e regolazioni possibili, da quella per le funzioni religiose a quella per le conferenze, fino a quella più adatta alle visite turistiche. Del resto, «da quando ha chiuso la torre degli Asinelli – ha aggiunto frate Francesco Mazzon, economo della basilica – il complesso delle Sette Chiese, con i suoi 15 mila turisti alla settimana, è il secondo monumento più visitato della città».
Il progetto sotto la guida della Soprintendenza, che ha effettuato numerosi sopralluoghi, simulazioni e verifiche sperimentali prima di approvare l’intervento, ha coinvolto numerosi professionisti, tra cui l’architetto Antonio D’Auria, P.I. Federico Giovannini, l’architetto Salvatore Fazio e il P.I. Stefano Zucchini. È stato sviluppato in collaborazione con la Fraternità Francescana coadiuvati dal dottor Armando Stafa.
«Abbiamo deciso di contribuire perchè siamo una banca particolare – ha spiegato il presidente di Emil Banca, Gian Luca Galletti –: siamo un esempio di democrazia economica e i nostri utili vengono reinvestiti sul territorio. Inoltre è ormai alle porte il Giubileo del 2025 e quindi Bologna si deve far trovare pronta, perchè i pellegrini non andranno solo a Roma. Dobbiamo farci belli».
Luogo: Bologna
Fornitori: Viabizzuno