Qualità, carattere, innovazione e sperimentazione: sono queste le carte vincenti che hanno portato Pietro Martino Federico Pizzi, il gruppo Grazzini Tonazzini Colombo e Pierluigi Nicolin alla vittoria dei tre riconoscimenti del Premio italiano di architettura. Giunto alla sua quinta edizione, il premio promosso da Maxxi e Triennale Milano ha appena annunciato i vincitori del 2024: tre i premi assegnati, dal miglior edificio realizzato negli ultimi tre anni da un progettista o da uno studio italiano (o con base professionale in Italia) al premio under 35, fino a quello alla carriera.
A essersi aggiudicato il primo dei tre premi, Pietro Martino Federico Pizzi dello Studio Pizzi, che si è presentato con il progetto della cantina vinicola Ceresè di Montevecchia (Lecco) e che ha saputo superare gli altri 31 candidati. Ad aver convinto la giuria, la capacità di armonizzare le qualità simboliche e formali di una geometria pura come quella del cerchio con il territorio e i suoi materiali più tipici.
Il premio dedicato ai giovani progettisti sotto i 35 anni è andato all’installazione Quintessenza del gruppo Grazzini Tonazzini Colombo, inaugurata il 13 giugno e pronta a ospitare gli eventi estivi del Museo, offrendo ai visitatori un luogo qualificato per il relax, la contemplazione, il gioco durante la permanenza negli spazi esterni.
Il premio alla carriera è andato invece a Pierluigi Nicolin, architetto, critico di rilevanza internazionale e direttore della storica rivista di architettura Lotus International. «L’assegnazione del premio alla carriera a Pierluigi Nicolin coincide con l’acquisizione dell’archivio di Lotus international – ha sottolineato il presidente della Fondazione Maxxi, Alessandro Giuli –. È dunque con grande piacere che in questa occasione annunciamo l’ingresso nella Collezione di Architettura del Maxxi del patrimonio di una delle più autorevoli riviste della scena architettonica globale».
«I progetti di questa edizione sono stati selezionati per la loro qualità e il carattere di innovazione e sperimentazione – ha aggiunto Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano –. Il premio alla carriera a Pierluigi Nicolin rappresenta un importante e doveroso riconoscimento all’incessante lavoro di critica, docenza universitaria, ricerca e cura editoriale sull’architettura italiana e internazionale che Nicolin ha portato avanti per oltre cinquant’anni. Il suo legame con Triennale si è concretizzato attraverso una intensa attività di curatela e programmazione di progetti e mostre. Un dialogo che continua oggi con la recente acquisizione da parte di Triennale, che nel 2026 ne diventerà editore, della rivista Lotus, la cui eccellenza riconosciuta nel mondo è legata all’opera di Pierluigi Nicolin».
Scelto dalla giuria per la sua capacità di esprimere qualità astratte ma anche legami forti con la terra, la produzione, il paesaggio, il carattere “bifronte” del progetto dello Studio Pizzi per cantina vinicola Ceresè si manifesta anche nel programma funzionale dell’edificio, dedicato alla contemplazione e all’esposizione dell’arte, nonché alla lavorazione e alla presentazione al pubblico dei prodotti del luogo.
La copertura in calcestruzzo armato rosa, a doppia curvatura e sorretta da snelle colonne in acciaio Cor-Ten, si estende sullo spazio della piazza: una grande apertura circolare restituisce la vista delle pendici delle prime Prealpi, mentre le vetrate del volume degli ambienti per l’esposizione e la vendita dei prodotti dell’azienda agricola riflettono frammenti del paesaggio circostante.
Al di sotto, tre fronti del fabbricato si legano ai toni delle argille del luogo, anche tramite luci e ombre della tessitura a rilievo dei laterizi. C’è poi la copertura, un tocco di raffinatezza: un terreno seminato con fiori di campo dona maggiore gentilezza all’intervento architettonico.
Ad aggiudicarsi il premio under 35 è stato il gruppo Grazzini Tonazzini Colombo con l’installazione Quintessenza, la cui peculiarità è la capacità di coniugare l’architettura teatrale – la quinta scenica – con il concetto di quintessenza di origine aristotelica. Una doppia pelle metallica in lamiera zincata costituisce il perimetro del padiglione, i cui toni richiamano il cemento e i pilastri metallici del museo Maxxi, ma anche la storia industriale del luogo.
Il prospetto più alto sul lato meridionale definisce, attraverso tre elementi verticali che accentuano la profondità dello spazio, il palcoscenico rivolto verso la piazza. Attraverso un portale ricavato nello spessore del perimetro, si apre al visitatore una corte intima e protetta, luogo principale destinato al gioco, al relax e alla sosta, racchiuso all’interno di una spazialità articolata dove i riflessi della lamiera metallica sono accentuati dalla presenza di una lunga vasca d’acqua animata da fontane a getto.
Per questa quinta edizione, tre gli studi di architettura ad aggiudicarsi la menzione d’onore: BALANCE ARCHITETTURA con il progetto Bicocca Superlab (Milano, 2022); Carlana Mezzalira Pentimalli con il progetto della Biblioteca civica di Bressanone (2022); Luciano Pia con The Heat Garden (Torino, 2022).
Sei i progetti segnalati dalla giuria: la valorizzazione del Centro Piacentiniano (Bergamo, 2018) di Gianluca Gelmini, Mariola Peretti, Luigino Pirola, Simone Zenoni, Elena Franchioni e Carlo Peretti; FGF Building (Seoul, Corea del Sud) di andreacaputo.com; B22 dell’architetto Stefano Tropea con Carlo Venegoni (SON Cascina San Carlo, Milano, 2022); poi ancora il progetto della Chiesa di Santa Maria Goretti (Mormanno, 2021) di Mario Cucinella Architects, quello del Museo Archeologico Oliveriano (Pesaro, 2022) del gruppo STARTT e infine Uccellaccio (Ripa teatina, Chieti, 2023) dello studio HPO.
Foto courtesy Maxxi e Triennale Milano