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La funzione sociale dello sport: espressione della personalità e strumento di interazione e di inclusione

Al tema è stato dedicato un convegno a Bologna con importanti personalità del mondo sportivo, e non solo. Sono intervenuti Ettore Messina, Renato Villalta e il canoista Federico Mancarella

La funzione sociale dello sport convegno bologna
Scritto da Eugenio Petrillo -

Lo sport come diritto fondamentale della persona e la sua funzione sociale di inclusione e coesione; la funzione dello sport nella tutela della salute e, in particolare, nella riabilitazione per le persone con disabilità; ancora, lo sport come strumento per imparare a riconoscere i propri limiti e affrontare le sfide. Si è parlato di questi temi nel corso del convegno dal titolo La funzione sociale dello sport: espressione della personalità e strumento di interazione e di inclusione, tenutosi a Bologna il 21 ottobre, all'interno della storica Sala Biagi, nella sede ODCEC (Ordine Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili) in piazza de’ Calderini 2.

L'evento è stato ideato e organizzato da Stefano Dalla Verità, presidente di PIC asd, associazione sportiva dilettantistica, di cui l'organizzazione non profit BIMBO TU è socio fondatore e principale sostenitore insieme a Macron. PIC che si prefigge di favorire l’esercizio dell’attività sportiva da parte di persone di tutte le età che, per patologie e forme di disabilità di vario genere e gravità, trovino limitazioni nell’accesso allo sport.Il Paladozza di Bologna Photography by Nick.mon / Wikimedia Commons, License CC Attribution-Share Alike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

Il Paladozza di Bologna
Photo by Nick.mon / Wikimedia Commons, License CC Attribution-Share Alike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

 

All’evento sono intervenuti ospiti importanti che operano nel mondo sportivo e non solo. Sono intervenuti, tra gli altri, Ettore Messina, head coach della squadra campione d’Italia di pallacanestro, Olimpia Milano, l’ex stella della Virtus Bologna Renato Villalta, il Presidente dell’associazione BIMBO TU, Alessandro Arcidiacono, il presidente dell’Associazione Italiana Calciatore e vicepresidente FIGC, Umberto Calcagno, e il CEO di Macron, Gianluca Pavanello. 

«PIC nasce dall’idea di inclusione delle persone con disabilità attraverso la pratica sportiva mista, facendo giocare assieme persone con disabilità e non. Lo sport è veicolo di uguaglianza, fratellanza e socialità. Grazie alle tante adesioni ricevute in questi mesi, ho potuto mettere in piedi questo progetto che porto avanti con orgoglio. Sono convinto che occorra partire dall’attività sportiva come fattore di aggregazione sociale. L’inclusione è un aspetto fondante di questo mondo. Abbiamo iniziato con il padel, grazie alla collaborazione del Country Club Racket World di Villanova di Castenaso. Ora, il nostro obiettivo è provare a estendere il nostro progetto anche ad altre discipline sportive, compreso il basket».

Stefano Dalla Verità, presidente di PIC asd e vicepresidente di BIMBO TU

Lo Stadio Renato Dall'Ara di Bologna Photography by Nick.mon / Wikimedia Commons, License CC Attribution-Share Alike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

Lo Stadio Renato Dall'Ara di Bologna
Photo by Nick.mon / Wikimedia Commons, License CC Attribution-Share Alike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)
 

Le testimonianze di Federico Mancarella, Ettore Messina e Renato Villalta

Tra gli ospiti era presente anche Federico Mancarella, medaglia di bronzo di canoa alle Paralimpiadi di Tokyo, che ha raccontato i sentimenti e le sensazioni che vive praticando sport. Partendo dal sentimento della paura, forse uno dei più comuni nel mondo dello sport. Paura che unisce un po’ tutti in diversi ambiti, da quello di fallire, a quello del ritiro fino a quello di non riuscire in certe prestazioni a causa di problematiche fisiche e motorie. «Nasco con la spina bifida, ma lo sport è il motore per superare sfide ed ostacoli», è stata la sua testimonianza. «La medaglia a Tokyo ha rappresentato un traguardo incredibile per me, traguardo che spero di poter tornare a raggiungere anche nel prossimo futuro. Vivo la paura come carburante per andare avanti». Un grande esempio di determinazione e voglia di andare oltre le proprie difficoltà.Ettore Messina, allenatore dell'Olimpia Milano Photography by Sandro Halank / Wikimedia Commons, License CC Attribution-Share Alike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

Sul tema è tornato anche Ettore Messina, uno degli allenatori di basket più vincenti della storia della pallacanestro italiana ed europea (solo con la Virtus, tra gli anni Novanta e l'inizio dei Duemila, ha vinto tre volte lo scudetto e due l'Eurolega): «Tutti i giocatori hanno paura, ci sono però quelli che si lasciano travolgere e quelli che invece trasformano la paura stessa in energia positiva. Uno di questi era Sasha Danilovic, che addirittura si prendeva cura dei suoi compagni nei momenti più complicati».

Ha aggiunto infine l’ex Virtus, Renato Villalta: «Quando ho smesso di giocare ad alto livello, avevo 36 anni ed ero ancora in Serie A. Mi dovevo organizzare, anche recuperando il gap rispetto a chi non si era dedicato così tanto allo sport come me, ma alla fine ce l’ho fatta. Credo che riconoscere i propri limiti nello sport sia fondamentale per poter migliorare. In campo ho sempre cercato di conoscere le mie difficoltà per poi poterle superare. Ho avuto per tutta la carriera l’obiettivo di diventare, se non il migliore, uno dei migliori». L'ex campione di basket, che fa parte del comitato tecnico PIC asd, ha ribadito dunque il valore dello sport come veicolo per andare verso un futuro migliore.

Il convegno La funzione sociale dello sport ha innescato una riflessione che apre molti possibili orizzonti: in particolare, in questi giorni nei quali Bologna sta facendo i conti con i pesanti danni dell'alluvione, la centralità dei temi della fratellanza e dell’unione. Valori più che mai attuali in una città che, per storia e tradizione, ne ha sempre rispettato i dettami.

 

In copertina: Renato Villata, insieme a Krešimir Ćosić e Jim McMillian, festeggiano il nono scudetto della Virtus Bologna (Cantù, 1980). Wikimedia Commons, Public Domain
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