Il Regno del Bahrain si aggiudica il Leone d’Oro per la miglior Partecipazione Nazionale alla Biennale Architettura 2025 con il suo padiglione Canicola all'Arsenale, curato da Andrea Faraguna, mentre il Leone d'Oro per la migliore partecipazione va al progetto Canal Café, presentato sempre all'Arsenale da Diller Scofidio + Renfro, Natural Systems Utilities, SODAI, Aaron Betsky e Davide Oldani.
Il Leone d’Argento per una promettente partecipazione è stato attribuito al progetto Calculating Empires: A Genealogy of Technology and Power Since 1500 di Kate Crawford e Vladan Joler, allestito alle Corderie dell'Arsenale.
Come annunciato ad aprile, il Leone d’Oro alla Carriera è stato assegnato alla filosofa Donna Haraway, mentre il Leone d’Oro Speciale alla Memoria è stato conferito all’architetto Italo Rota, scomparso lo scorso anno.
Il padiglione del Regno del Bahrain, dal titolo Canicola, offre una proposta concreta per affrontare condizioni di calore estremo, in risposta alla necessità di fronteggiare temperature sempre più alte a causa del cambiamento climatico.
Il Padiglione offre una proposta concreta per affrontare condizioni di calore estremo. Come spiegano i progettisti, «L'architettura deve affrontare la doppia sfida della resilienza ambientale e della sostenibilità. L’ingegnosa soluzione può essere impiegata negli spazi pubblici e nei luoghi in cui le persone devono vivere e lavorare all’aperto in condizioni di calore estremo. Il padiglione utilizza metodi tradizionali di raffreddamento passivo tipici della regione, che richiamano le torri del vento e i cortili ombreggiati».
In parte bar e in parte laboratorio, Canal Café attinge l’acqua dalla laguna dell’Arsenale per preparare il caffé, grazie a un sistema ibrido di depurazione naturale-artificiale che accelera gli effetti depurativi delle zone umide di marea, rendendo potabile l’acqua del canale. Il sistema idrico è costantemente monitorato, testato e mantenuto per garantire un approvvigionamento continuo di acqua sicura e pulita.
Canal Café è una dimostrazione di come la città di Venezia possa fungere da laboratorio per immaginare nuovi modi di vivere sull’acqua, offrendo al contempo un contributo concreto allo spazio pubblico veneziano. Il progetto invita inoltre a future riflessioni speculative sulla laguna e su altre lagune. Rappresenta anche una traiettoria parallela significativa nella pratica di DS+R sin dagli inizi—una traiettoria ricca di sperimentazione transdisciplinare. Riconosciamo inoltre l’eccezionale perseveranza del progetto Canal Café, iniziato quasi vent’anni fa. È un esempio di come La Biennale possa dare vita a progetti di lunga durata, andando ben oltre il tempo dell’evento.
L’installazione Calculating Empires ripercorre i modelli tecnologici del colonialismo, della militarizzazione, dell’automazione e della reclusione dal 1500, per mostrare come queste forze continuino a essere dominanti e come si potrebbero smantellare. Nei suoi 24 m di lunghezza, ripercorre la storia del calcolo, da al-Khwarizmi alle reti neurali profonde, con un ricco tessuto storico che permette di comprendere meglio il presente tecnologico.
L'importanza di Calculating Empires: A Genealogy of Technology and Power Since 1500 di Kate Crawford e Vladan Joler risiede nella capacità di rendere visibile l’invisibile, attraversando lo spazio e il tempo. Questo manifesto visivo di grande formato illustra come le infrastrutture digitali e sociali si siano sviluppate in modo interdipendente nel corso dei secoli. Oggi più che mai è essenziale comprendere gli intrecci tra potere e tecnologia—colonialismo, militarizzazione, automazione e recinzione. L’opera offre una genealogia profonda della tecnologia contemporanea. Questo straordinario diagramma si configura come uno strumento per decifrare il presente e immaginare futuri alternativi.
La giuria della 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, presieduta da Hans Ulrich Obrist e composta anche da Paola Antonelli e Mpho Matsipa, ha assegnato inoltre quattro menzioni speciali.
Due sono le menzioni speciali alle Partecipazioni Nazionali: si tratta del padiglione della Santa Sede, intitolato Opera Aperta, situato nel Complesso di Santa Maria Ausiliatrice, e curato da Marina Otero Verzier e Giovanna Zabotti in collaborazione con Tatiana Bilbao Estudio e MAIO Architects, e di quello della Gran Bretagna, intitolato GBR: Geology of Britannic Repair e allestito ai Giardini, curato da Owen Hopkins, Kathryn Yusoff, Kabage Karanja e Stella Mutegi, con esposizioni di cave_bureau, Palestine Regeneration Team (PART), Mae Ling Lokko & Gustavo Crembil, Thandi Loewenso.
Due menzioni speciali sono infine state assegnate alle seguenti partecipazioni: Alternative Urbanism: The Self-Organized Markets of Lagos di Tosin Oshinowo, Oshinowo Studio, ed Elephant Chapel di Boonserm Premthada, entrambi alle Corderie dell’Arsenale.
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«A nome di tutto il gruppo COIMA e dei suoi investitori, esprimiamo le nostre più sentite congratulazioni a Liz Diller per il riconoscimento del Leone d’Oro ottenuto oggi alla Biennale di Venezia.
Il rapporto con Elizabeth – fondatrice dello studio Diller Scofidio + Renfro, conosciuti a livello mondiale per la loro progettazione di spazi pubblici inclusivi, del landscape e della creazione di ambienti urbani di interazione sociale – risale al 2021, con la progettazione di P39, noto come “Pirellino” – ed è proseguita con la progettazione del masterplan di Porta Romana insieme a Outcomist, PLP Architecture e Carlo Ratti Associati e ARUP, alla guida di GROUND UP, il nome scelto dal gruppo di innovatori urbanistici che hanno lavorato insieme per concepire la visione del Masterplan Parco Romana, parte del più ampio progetto di rigenerazione urbana dell’ex scalo ferroviario di Porta Romana, a Milano.
Entrambi i progetti – dopo quattro anni per il Pirellino e tre anni per Porta Romana – sono oggi ancora in attesa di rilascio dei permessi dal Comune.
Il Pirellino prevede la ristrutturazione delle strutture dell’edificio con una riduzione del 90% delle emissioni generate nella fase di costruzione, con obiettivo di neutralità carbonica per l’intera fase operativa dell’immobile. Questo risultato sarà possibile grazie all’elevata performance energetica dell’edificio, alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili attraverso l’impianto fotovoltaico e all’acquisto della quota residua di energia tramite un contratto di fornitura green. Sotto il profilo delle certificazioni, l’immobile otterrà la certificazione LEED Platinum e WELL Gold. Inoltre, grazie all’elevato livello di efficienza energetica e alle analisi climatiche effettuate, sarà riconosciuto come un immobile sostenibile secondo la definizione della Tassonomia UE.
Il Masterplan Parco Romana è parte del più ampio progetto di rigenerazione urbana dell’ex scalo ferroviario di Porta Romana, a Milano: l'area ospita il Villaggio Olimpico, prossimo al completamento, che al termine dei Giochi sarà convertito nel più grande studentato convenzionato d’Italia con 1.700 posti letto, con il coinvolgimento di primari investitori istituzionali italiani».
In copertina: Canal Café. © Marco Zorzanello, courtesy La Biennale di Venezia