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CO-EXIST: la Cina tra tradizione e futuro

Il Padiglione cinese alla 19ª Mostra Internazionale di Architettura esplora la convivenza tra spiritualità antica e tecnologia contemporanea

MAD

CO-EXIST alla Biennale di Venezia
Scritto da Redazione The Plan -

È stato inaugurato il 9 maggio all’Arsenale di Venezia CO-EXIST, il Padiglione della Cina alla 19ª Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, curato da Ma Yansong, fondatore dello studio MAD. Il progetto indaga come l’antica filosofia spirituale cinese possa interagire con la tecnologia contemporanea, in un’epoca di passaggio dall’industria all’intelligenza.

Alla cerimonia d’apertura hanno partecipato l’ambasciatore cinese in Italia Jia Guide, il vicesindaco di Venezia Massimiliano de Martin, l’ex viceministro degli Esteri italiano Laura Fincato, rappresentanti delle regioni speciali di Hong Kong e Macao, e numerosi ospiti.

CO-EXIST sarà visitabile fino al 23 novembre 2025 presso il Magazzino delle Cisterne all’Arsenale di Venezia (Castello 2169/F). Il Padiglione è promosso dal Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica Popolare Cinese e realizzato con il supporto di partner come Huawei, OPPLE Lighting, Langjiu, China Construction Eighth Bureau e Tencent Research Institute.

 

Le dodici opere esposte

 ©demone, courtesy of MAD

Il Padiglione ospita dodici installazioni sviluppate da studi di architettura, istituzioni accademiche e gruppi di ricerca. I progetti reinterpretano tradizioni locali e principi del pensiero orientale per riflettere sulla complessità urbana contemporanea, proponendo soluzioni sensibili ai contesti.

Le opere in mostra:

  • 12 Rhythms in Liangzhu
    Un rituale sonoro che ricostruisce l’antica spiritualità della civiltà di Liangzhu, attraverso strumenti tradizionali e un paesaggio acustico che connette passato e futuro.
  • Dunhuang·Con-Stella-Tion
    Un cosmo urbano fluttuante ispirato alle volte religiose di Dunhuang, dove ogni struttura rappresenta una diversa visione del mondo, in un’ode alla coesistenza culturale.
  • Spring, Along Beijing Central Axis
    Una video-installazione poetica che anima dieci siti dell’asse centrale di Pechino, fondendo rilievi digitali e suoni ambientali per restituire il respiro simbolico della città storica.
  • Vault of Heaven
    Una cupola sospesa in rete verde da cantiere trasfigura i materiali dell’urbanizzazione in una nuova forma di spiritualità architettonica.
  • Concrete Spolia: Reuse of Building Waste
    Scarti di calcestruzzo veneziani diventano struttura e scultura, dimostrando le potenzialità del riuso nell’architettura circolare.
  • Renew City Plugins
    Plugin urbani generati con intelligenza artificiale per riattivare spazi sottoutilizzati, suggerendo nuovi modelli di partecipazione e vivibilità.
  • City in China – Nature of All Things
    Una visione di ecologie verticali integrate ai trasporti urbani, dove natura e infrastrutture coesistono nei grattacieli del futuro.
  • Open Source City
    I dati social si trasformano in strumenti di progettazione collettiva: la città si fa piattaforma e i cittadini diventano co-autori dello spazio.
  • Interchange City
    Sotto i cavalcavia prende forma un’altra città: fragile, vitale, capace di generare nuove narrazioni urbane nei luoghi residuali.
  • Chinese Paper Umbrella
    Un’icona tradizionale reinterpretata come spazio microclimatico, dove artigianato e architettura si fondono in un gesto poetico.

 

Una piattaforma collettiva per nuove città

 ©demone, courtesy of MAD

Il Padiglione della Cina è il risultato della collaborazione tra architetti emergenti, università, centri di ricerca, innovatori digitali e partner tecnologici. Il progetto adotta un approccio situato – one place, one solution – per affrontare in modo sensibile la diversità e la complessità urbana. Le installazioni riflettono sulle trasformazioni in corso, immaginando modi alternativi di abitare e progettare il futuro.

«Speriamo che questa presentazione collettiva rappresenti un processo di trasformazione – visibile e discusso apertamente – che riveli l’interpretazione delle nuove generazioni della cultura tradizionale cinese, le loro proposte radicate nella modernità e le loro visioni per il futuro. Crediamo di essere entrati in un’epoca diversificata, umanizzata e ricca di emozioni. In questo contesto, vogliamo offrire idee dalla Cina – affinché la saggezza cinese possa essere condivisa con il mondo».

Ma Yansong

 

>>> Scopri anche Ancient Future: Bridging Bhutan’s Tradition and Innovation, l'esposizione di BIG–Bjarke Ingels Group alla Biennale di Venezia 2025

 

 ©demone, courtesy of MAD

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 ©demone, courtesy of MAD

Photography by demone, courtesy of MAD

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