L’archetipo, nella sua accezione più ampia, rappresenta un modello primario che definisce un riferimento formale, tipologico o spaziale, costantemente riproposto nella storia dell’architettura. Ad esempio, nell’immaginario collettivo, l’idea di casa è spesso associata a una forma riconoscibile con il tetto a falde, archetipo dell’abitare primitivo. Se un tempo la capanna di Marc-Antoine Laugier presentava una copertura a falde inclinate, sostenuta da tronchi verticali e travi orizzontali, oggi questo archetipo viene reinterpretato in chiave contemporanea attraverso numerosi progetti. Un esempio significativo è la Casa a Leiria, in Portogallo, progettata dai fratelli Aires Mateus: un archetipo svuotato del suo nucleo centrale, che mette in risalto la forma iconica della casa in una versione stilizzata. Altri esempi includono le case studio di Piet Hein Eek e il progetto di Herzog & de Meuron per il Vitra Campus, caratterizzato da una serie di volumi impilati e intersecati in maniera apparentemente casuale. In Italia, questa ricerca tipologica, combinata a un processo di stilizzazione ed evoluzione della forma archetipica, è portata avanti dallo studio LDA.iMdA architects, con sede a San Miniato in provincia di Pisa. Fondato nel 2003 da Gianni Bellucci e Paolo Posarelli, lo studio esplora l’archetipo della casa sin dalle prime realizzazioni. Tra i progetti più rappresentativi emerge la Casa sotto la nuvola, concepita in stretto rapporto con il contesto morfologico. Il nome stesso del progetto deriva dalla presenza di un grande pino marittimo – la “nuvola” – spesso ricorrente nei paesaggi rurali poderali isolati.
Oggi i progettisti avvertono l’impellente necessità di riscoprire, valorizzare e reinterpretare l’architettura minore, che costituisce una parte significativa del patrimonio nazionale. Si tratta di quella che Giuseppe Pagano, dopo...
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