Cannady Hall, Rice University

Tutt’oggi la Rice University beneficia del masterplan progettato da Ralph Adams Cram all’inizio del secolo scorso, che prevedeva un campus bucolico di proporzioni generose diventato poi parte integrante della metropoli tentacolare di Houston. Come molte università statunitensi che si affidano al fondamentale supporto finanziario di ex studenti affezionati, anche la Rice in decenni recenti ha arricchito il suo campus con edifici tradizionali che ne continuano o replicano l’eredità stilistica, come mura striate e corti porticate che ricordano l’Andalusia o i quadrilateri di Oxford e Cambridge.

In questo secolo, tuttavia, in cui il neoclassicismo ha perso la vitalità e il senso di scopo di un tempo (aspettiamo di vedere l’orientamento estetico della nuova presidenza Trump), campus progressisti come quello della Rice si stanno trasformando attraverso opere di architettura che interpretano il contesto con maggiore originalità, senza trascurare aspetti importanti quali la sostenibilità e la predilezione per spazi meno gerarchici allo scopo di favorire l’aggregazione e nuove modalità di lavoro.

Questo è il messaggio che trasmette Cannady Hall, il nuovo edificio per la Rice School of Architecture progettato dagli architetti zurighesi Ünal Karamuk e Jeannette Kuo. Cannady Hall è in sé un’opera di Architettura semplice, ma con la A maiuscola. La nuova struttura amplia l’edificio universitario degli anni Quaranta, una fedele reinterpretazione della visione di Cram di una architettura avvolgente per la Rice, già ampliato e ristrutturato da James Stirling e Michael Wilford quando il Postmodernismo era al suo apice nei primi anni Ottanta.

Più di un semplice ampliamento, Cannady Hall è un esperimento di estrusione. Gli architetti Karamuk e Kuo sono giunti, attraverso lo studio analitico e l’iterazione di...

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