Villa Q è stata progettata per essere realizzata a Cumbaya (località El Limonar). Cumbaya appartiene al Distretto Metropolitano di Quito, nella provincia di Pichincha, in Ecuador, ad oltre 2000 m di altitudine, sulla linea dell’Equatore. Il clima confortevole che regola l'area della Sierra, all'occhio di un europeo, appare simile ad una perenne primavera o ad un perenne autunno: giornate rese amabili dal vento fresco, nottate gelide ma che terminano non appena sorge il sole. La costante radiazione solare e l'altitudine caratterizzano la percezione dello spazio: un'estesa visibilità, grazie alla purezza dell'aria, spinge l'occhio lontano e rende ogni particolare nitido e preciso.
L'Ecuador è un paese in corsa: la sua economia ha una crescita annua costante e ha innescato processi che è solo possibile contenere in determinati limiti: una delle strategie attuate è l'applicazione di una forte politica protezionistica (rigide regole sull'importazione per favorire produzione e consumo dei propri prodotti) per non correre il rischio di "svendersi". La società è lo specchio di questi cambiamenti. La popolazione delle città cresce perchè queste attirano sempre più persone e, per fuggire al caos metropolitano, sempre maggiori flussi di appartenenti alla classe abbiente scelgono di andare a vivere fuori città.
Cumbaya, grazie alla sua posizione e alla sua natura, è diventata una delle mete prescelte da questa migrazione e negli ultimi anni ha subito cambiamenti fisici e sociali: sono aumentate le dotazioni di servizi e infrastrutture, sono nati nuovi quartieri residenziali recintati al cui interno vivono delle gated community. L'innesto in un ambito che precedentemente aveva caratteristiche rurali di una nuova classe sociale più ricca porta in primo piano la questione della sicurezza personale ma anche la necessità per chi vi abita di ritrovarsi e riconoscersi tra pari-grado: ciò che si manifesta all'interno dei consorzi, dall'aspetto delle case alle dinamiche umane è espressione di una forma d'individualismo collettivo. E la giovane coppia italo-ecuadoriana che ci commissiona il progetto nel 2013 incarna perfettamente queste qualità.
Un terreno stretto e lungo (34.5x18m circa), in pendenza (circa 3m di dislivello dal fronte del lotto salendo verso il fondo). Esigenze: casa per un nucleo in espansione con personale di servizio permanente, necessità di non sovrapporre mai percorsi e aree d'azione tra quest'ultimo e la coppia per permettere la massima libertà di azione e lavoro.
Il regolamento edilizio di Quito che regola questa zona, su un terreno che si estende per 620mq consente un coefficiente di occupazione di suolo (COS) pari al 35% della superficie con 3 piani di elevazione e un interpiano minimo di 2,20m. Il progetto sviluppa 509mq per una cubatura totale di 1374mc (interpiano di 2.70m) ottimizzando spazi e funzioni.
La posizione e l'orientamento del terreno offrono il primo spunto: punto di vista privilegiato sulla valle Tumbaco alle pendici del vulcano Ilaò. Il dislivello porta un altro input: portare la quota stradale di accesso fin dentro il lotto scavando nel terreno gli spazi principali della casa. Contrapponendo pieni e vuoti, in un gioco positivo negativo (dato dall'azione di scavo), emerge evidente la doppia natura dell’intervento: un livello in continuità con la quota pubblica ricavato e radicato nella terra e un volume (atto ad accogliere su due livelli gli ambienti più intimi) che su di esso poggia e si eleva alla ricerca della vista sulla vallata sottostante. Esterno ed interno, giardino e soggiorno, si susseguono senza soluzione di continuità, se non per ampi diaframmi vetrati e per la copertura offerta dal volume poggiato sul bordo dello scavo. Il perimetro di questo, a rafforzarne l'enfasi e sottolinearne la presenza, è pensato come un muro rivestito in pietra sbozzata e divide la zona padronale da quella di servizio. Al di là del muro, un appartamento per tre persone è direttamente collegato alle zone di lavoro (cucina, lavanderia e stireria). I patii offrono uno sfogo verso l'esterno e permettono di far arrivare il verde all'interno della casa. Il patio più grande, sul quale affaccia l'ampia vetrata della cucina, è collegato al giardino retrostante con una scala. Posizionare la casa nella parte più arretrata del lotto ha permesso di creare, e così percorrere, il giardino nella sua interezza prima di entrare. Il salone si incastona nel terreno staccandosi da questo grazie ad un piccolo patio con vasca d'acqua: il living si apre verso l'esterno e la luce senza svelarsi.
Il volume superiore, al primo livello accoglie tre camere da letto: ogni camera è pensata con un'apertura verso l'esterno per offrire sempre un ambito intimo e riservato (a questo livello è accessibile la quota di giardino retrostante la casa). La zona comune si affaccia sul terrazzo di copertura dell'appartamento di servizio e corrisponde, in prospetto, all'unica ampia apertura vetrata. Il secondo piano è interamente dedicato alla coppia. Una grande loggia si apre verso la vallata offrendo un punto di vista privilegiato ai fruitori; zona studio, zona fitness e servizi cingono la camera da letto che diventa così il nucleo centrale del piano.
Dal punto di vista strutturale, un sistema a telaio in c.a. integrato da setti portanti (setti ascensore e spina centrale) soddisfa la statica dell'edificio. Il clima influisce profondamente sulla dotazione impiantistica: non è infatti previsto nessun sistema di riscaldamento, considerate le temperature miti e costanti, piuttosto è necessario prevedere protezione dalla radiazione solare con tende e brise soleil (nelle camere le prime e per le logge i secondi) ottimizzandola attraverso la dotazione di pannelli solari e fotovoltaici che andranno posizionati in copertura. Per sfruttare le abbondanti piogge presenti nella seconda metà dell'anno sarà prevista un vasca d'accumulo sotterranea che andrà a servire il rifornimento di acqua sanitaria della casa.
Rad.studio
Rad.studio nasce a Roma, nel 2010, dalla collaborazione di Alice Lentisco e Simone Stabile come struttura flessibile e multitask pronta a confrontarsi con le tematiche architettoniche e aperta a collaborazioni con altri soggetti.
Lo spazio è materia di analisi e costante ricerca nelle sue infinite declinazioni, con particolare attenzione a quello definito da elementi o strutture esistenti a diverse scale: ready-made spaziali sui quali operare quelle trasformazioni tese a soddisfare esigenze in mutamento.
Ci muoviamo all’interno di un sistema dinamico: il modo di vivere è in continuo cambiamento, ascoltiamo le esigenze e proponiamo le risposte: crediamo che l’architettura sia il prodotto finale della ricerca di un equilibrio stabile.
Lavoriamo insieme perché condividiamo la stessa visione e vocazione di architetto e perché crediamo che attraverso lo scambio continuo di idee e competenze, si generi un progetto di qualità, sintesi di uno sviluppo amichevole e sostenibile.