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Riuso in albergo di lusso Ex Ospedale G.Vighi

Giandebiaggi Architettura

Riuso in albergo di lusso Ex Ospedale G.Vighi
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Ex Ospedale “G. Vighi” - Dopo la dismissione dell’ex Ospedale denominato Vighi, da parte dell’Azienda Ospedaliera di Parma, è stato portato a termine l’intervento di riuso in una struttura alberghiera a cinque stelle, il Park Hotel Pacchiosi. Il progetto ha previsto, oltre al riuso, anche il restauro scientifico dello stesso, essendo una struttura storica sottoposta a vincolo architettonico.
L’edificio è costituito da quattro piani principali (seminterrato, rialzato, primo e sottotetto) intervallati da due mezzanini e si presentava prima dell’intervento in discrete condizioni strutturali, pur necessitando di consistenti interventi nel rinnovamento della parte impiantistica e della manutenzione complessiva, visto l’abbandono in cui versava da anni. L’obiettivo primario del progetto era quello di verificarne prima l’idoneità a poter accogliere le funzioni alberghiere, ottimizzandone le caratteristiche stesse dell’immobile attraverso un intervento il meno invasivo possibile e con il ripristino delle morfologie e dei materiali originari, variate dagli ultimi usi incongrui.
Il complesso edilizio, costruito all’inizio del secolo su progetto del noto progettista ingegnere sanitario Enrico Bovio dell’Ufficio Speciale del Genio Civile, al fine di risolvere le carenze strutturali del comparto sanitario di Parma, sorge ai margini del centro storico, a ridosso del rilevato delle antiche mura, al posto delle quali sono stati creati i viali della vecchia circonvallazione delle città, che ora lo lambiscono. I disegni di progetto originali, ritrovati, analizzati sono divenuti la traccia da seguire per il ripristino e prevedevano fin dall’origine un unico corpo di fabbrica, che assumeva planimetricamente la forma di una “E” orizzontale, in cui dalla facciata si diramavano tre prolungamenti ortogonali, di cui quello centrale conteneva il vano scala e l’aula ad anfiteatro. Il fronte di ingresso era rivolto come oggi direttamente su strada. Lo schema è sostanzialmente simile per tutti i piani e solo l’ampio sottotetto ha uno schema planimetrico leggermente diverso. Sono presenti due vani a doppio volume, di cui uno precedentemente adibito ad aula con emiciclo al piano terra, ed uno a biblioteca dotata di un velario in ferro e vetro, posto al piano primo. Lo scalone monumentale, posto al centro dell’edificio separa due lati simmetrici su cui si dispongono gli alloggi al piano terra e primo. Gli altri due piani a loro volta (sopra e sotto i precedenti) sono collegati con i piani intermedi tramite due scale interne poste all’estremità del corpo centrale. Molto razionale è la disposizione degli ambienti comuni e di percorso, delle camere e dei servizi. Le rifiniture esterne sono in mattoni faccia vista con zoccolatura dell’edificio in lastre di pietra martellata.
Il progetto ha interessato il restauro ed il risanamento dell’intero immobile esistente ed in particolare dei quattro piani utili principali, oltre ai due mezzanini frapposti, per collocare le destinazioni previste alla realizzazione di una attività alberghiera a cinque stelle. La disposizione complessiva prevede:
Piano seminterrato: a questo piano, pur essendo dotato di ampie superfici illuminanti ulteriormente strombate all’interno e destinato precedentemente a funzioni ospedaliere di piena funzionalità (studi medici, laboratori, etc.) non sono previste funzioni che prevedono la permanenza di persone in modo stabile.
Sono infatti stati collocati i bagni delle camere del piano terra (a cui si collegano con scale a interne), la zona riunioni, ed i locali accessori adibiti a depositi, spogliatoi, dispense, cantine, ecc.
Piano terra: qui si trovano nella parte centrale la hall di ingresso, posta di fronte allo scalone monumentale, gli uffici dell’amministrazione e della direzione, e soprattutto il ristorante dell’albergo che accede direttamente al parco. Nelle ali laterali si dispongono camere e junior- suite dotate del collegamento al piano sottostante, come già ricordato, da monumentali bagni dotati delle attrezzature più confortevoli.
Piano mezzanino: a questo piano sono previste solo poche camere nelle parti poste a lati dell’ottagono centrale, in cui è collocato il ristorante. A questo primo mezzanino si accede dal primo pianerottolo che si incontra percorrendo lo scalone monumentale.
Nelle due ali dell’edificio, al fine di poter conservare le pavimentazioni esistenti sono state realizzati cunicoli aerei per la distribuzione di tutta l’impiantistica necessaria per la dotazione delle stanze, cunicoli ad altezza d’uomo destinati unicamente al personale tecnico, il quale può svolgere tutte le manutenzioni e le regolazioni senza mai entrare nelle stanze degli ospiti.
Piano primo: qui si trovano la maggior parte delle suite e delle camere dell’hotel, mentre nella sala centrale ottagonale si trova un piano-bar, ad uso esclusivo della clientela dell’albergo.
Piano sottotetto: a questo piano si ha la presenza esclusiva di camere, alcune delle quali con una terrazza incastonata nella copertura e direttamente affacciata al parco interno.
Complessivamente l’albergo è dotato, pur nelle diverse tipologie, di 70 alloggi (tra camere, suite e junior) oltre ai locali di soggiorno, bar, zona riunioni e parco. All’esterno le superfici pedonali sono state tutte riqualificate, compresi i camminamenti originali in pietra. L’intero parco ha visto un ampio intervento di riqualificazione con un’attenta classificazione delle essenze arboree presenti e del loro stato di conservazione. Sono state fatte molte integrazioni sviluppando di molto il potenziale vegetazionale di oltre cento alberi del parco ed operando però anche qualche sostituzione. In particolare nell’interno sono stati reimpiantati una decina di elementi per collocare un parcheggio a due piani, destinati ad accogliere gli autoveicoli degli ospiti, del personale e dei possibili partecipanti ad eventi particolari organizzati dall’hotel. Dal punto di vista energetico l’intero intervento è stato condotto con tecniche edilizie innovative, sia nel consolidamento che nell’utilizzo di tecnologie a secco, per ridurre i possibili consumi dell’involucro, intervenendo sulle pareti e sulle coperture. La produzione di energia poi è ricondotta al fossile solo in una estremamente minima percentuale in quanto l’albergo dispone di un impianto geotermico di grandi dimensioni, che rende il tutto quasi carbon-neutral.

Giandebiaggi Paolo - Nato a Parma nel 1961, si laurea con lode alla Facoltà di Architettura di Firenze nell’87, con tesi discussa presso il Dipartimento di Restauro dell’Architettura (Proff. Rocchi e Cruciani). Diviene prima professore associato presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Parma, dove progetta diversi interventi di restauro e recupero di strutture storiche. Dal 2002 è Professore Ordinario presso la Facoltà di Architettura dello stesso Ateneo, ed è stato Presidente dei Corsi di Studio dal 2004 al 2012.
Numerose sono le pubblicazioni e le mostre riguardanti la sua attività di ricerca in Italia ed all’estero. Professionalmente ha realizzato numerosi interventi pubblici (visibili sul sito www.giandebiaggi.it) nei settori scolastico, sanitario, sociale e commemorativo, nonché interventi privati residenziali, commerciali e produttivi, in gran parte condivisi con Gianluca Mora. Partecipa da tempo a seminari anche internazionali sul tema della rigenerazione architettonica ed urbana, facendo conferenze sulle esperienze svolte e sugli studi innovativi condotti sulle relative analisi preventive.

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