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Passeggiata e punto panoramico Nomi

Leoni & Leoni

Passeggiata e punto panoramico Nomi
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Passeggiata e punto panoramico Nomi - Una delle sfide più attuali che si pongono alla nostra attenzione è quella della valorizzazione del paesaggio come risorsa territoriale essenziale. In contrasto con l'usuale tendenza edilizia odierna il progetto complessivo si configura come una semplice operazione di ricostruzione e mantenimento dei luoghi.
Partendo dalla constatazione del progressivo abbandono delle attività agricole con conseguente degrado dei manufatti esistenti (strade poderali, muri di sostegno, edifici rurali tradizionali, ecc.) è stato costituito ancora nel 2008 un tavolo di lavoro congiunto tra la Provincia Autonoma di Trento e cinque amministrazioni comunali della zona posta sulla destra orografica della Vallagarina (nel Trentino meridionale). Il progetto di lavoro ha portato all’individuazione di un comune percorso di sviluppo e valorizzazione del patrimonio naturale, agrario, storico ed architettonico delle singole comunità ponendosi come obiettivo primario il recupero e la valorizzazione del paesaggio agricolo attraverso la riqualificazione di tutti i percorsi di accesso ai poderi con i relativi manufatti di contenimento, nonché la valorizzazione paesaggistica di quegli elementi di pregio storico o ambientale presenti nell’area di interesse (alberi monumentali, siti archeologici, biotopi naturali). L'intervento affidato allo studio Leoni & Leoni ha riguardato l'area collinare di competenza del comune di Nomi, lungo un percorso già esistente che si snoda da sopra l’abitato fino alla località Servis per una lunghezza complessiva di circa 3 km, costituito da strade comunali interpoderali che attraversano terreni agricoli ed aree boscate. L'intervento si è composto sia di interventi di carattere ordinario che straordinario, a seconda delle condizioni dell’esistente tracciato stradale, senza alterare il tracciato esistente nel suo complesso. Nei tratti a maggiore pericolosità sono state eseguite operazioni di rettifica ed allargamento della sede stradale, introducendo anche il limite di velocità dei 30 km/h lungo il percorso, con la rigeometrizzazione delle rampe a monte e a valle, la riconfigurazione dei sistemi di scolo delle acque meteoriche, nonché del fondo e del manto stradale. Le zone in corrispondenza dei tornanti, considerando gli svii dei veicoli, sono state messe in sicurezza anche con il posizionamento di barriere bordo ponte in legno e corten, mentre altri tratti stradali sono stati segnalati con semplice parapetto in legno. Lungo il tracciato sono state potenziate alcune piazzole di sosta con l'inserimento di elementi d'arredo (in acciaio verniciato finitura corten e legno di frassino) e nuove alberature che creano dei coni visivi da cui poter godere del fascino del paesaggio naturale circostante.
Particolare attenzione è stata rivolta, sia in fase di progetto che di cantiere, alle lavorazioni riguardanti i numerosi muri in sassi a secco presenti (747 mq complessivi) sia tramite lo studio accurato della loro tecnica costruttiva che attraverso la formazione delle maestranze di cantiere. In alcuni casi è stato necessario intervenire con la ricostruzione del muro stesso (ove crollato), mentre in altri sono state effettuate solo operazioni di pulizia e ripristino delle teste. Tutte le lavorazioni sono state svolte nel rispetto delle tecniche costruttive tradizionali, sia per quanto riguarda la scelta delle pietre del paramento murario (recuperate dai crolli ove possibile) che per quanto riguarda la preparazione del piano di fondazione e la realizzazione dei corsi. La scelta dei materiali – tutti legati alla tradizione rurale locale e per quanto possibile recuperati direttamente in loco e quindi a km 0 – nonchè delle tecniche costruttive è stata condotta nell’ottica della minore invasività e del massimo rispetto per la natura, che è qui la vera padrona del luogo. Elemento cardine è la sostenibilità economica ed ambientale delle trasformazioni messe in atto.
In località Val, in un punto caratterizzato da una particolare veduta sulla valle dell’Adige, è stato realizzato un nuovo padiglione panoramico in legno con il 3° recupero delle tavole di larice massiccio di un esistente manufatto abusivo, rivestito sul lato esterno da scandole in legno di larice. La sua forma nasce direttamente dal luogo. La base topografica è il modellato morfologico del dosso (toponimo Dos Tond) ed il progetto segue sia le curve di livello che le chiome degli alberi. La forma prismatica divergente apre la vista sull’intorno lasciando spaziare lo sguardo del visitatore sulle numerose testimonianze storiche presenti, esaltando la naturale predisposizione del dosso a luogo di contemplazione.
Un'accurata segnaletica, appositamente studiata, evidenzia le emergenze di interesse storico, ambientale e toponomastico.

Studio Leoni & Leoni - Emiliano Leoni (Rovereto 1971) apre il proprio studio, che si avvale di 2 dipendenti e altri collaboratori, a Rovereto nel 1998 dopo la laurea in Ingegneria Civile-Edile a Trento e l’esperienza maturata al Circolo Trentino per l’Architettura Contemporanea (CITRAC) e al Renzo Piano Workshop Internet Stage. La ricerca dello studio nasce dalla passione costruttiva, dall'amore per l'arte e per la scienza, dal desiderio di sperimentare le nuove frontiere della tecnologia, dalla curiosità progettuale. Ogni progetto è il frutto di un processo creativo volto al miglioramento della qualità e della sostenibilità ambientale ed economica, dove la ricerca quasi spasmodica dell'essenziale si affianca alla cura del dettaglio. Lo studio copre vari ambiti di intervento, dalla progettazione ad alta efficienza energetica, alla riqualificazione urbanistica e paesaggistica, all'allestimento di interni.
Ha partecipato a numerosi concorsi e ricevuto svariate pubblicazioni su libri e riviste di settore.

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