Che cos’hanno in comune un centro fieristico e l’agorà di un’antica polis? Entrambi, seguendo il modello greco, svolgono le funzioni di mercato, punto d’incontro, luogo di festeggiamenti e festival, dove le persone possono aggiornarsi sulle ultime novità, e incontrarsi con amici e famigliari; un luogo in cui “vedere ed essere visti”. La fiera di Dornbirn, un’estensione della piazza del mercato in centro città, ne è un esempio lampante. Gli edifici del centro fieristico preesistenti e gli spazi in città erano troppo piccoli per ospitare il crescente numero di espositori e visitatori, ed è per questo che l’amministrazione cittadina ha optato per una zonizzazione di un’ampia area agricola vicino al raccordo con la nuova autostrada sud. La zona espositiva era stata spostata verso la periferia a metà degli anni Settanta, e la costruzione era avvenuta in diverse fasi. Negli anni a seguire il quartiere fieristico era stato oggetto di continua espansione e modernizzazione. L’ampio spazio centrale della fiera è ora circondato da 14 padiglioni, progettati da diversi studi di architettura come Leopold, Oskar Leo e Johannes Kaufmann, Cukrowicz Nachbaur Architects e Rainer Amann. Nel 2012 Dietrich Untertrifaller Architects è stato chiamato a progettare un masterplan per far sì che la ristrutturazione dell’asse ovest, che si sarebbe effettuata di lì a poco, si svolgesse senza intoppi. La visione strategica di sviluppo, d’accordo con l’ente fiera, comprendeva il riallineamento di altezza e perimetro degli edifici e l’intero sistema di circolazione in tutta l’area. L’agorà - ovvero la piazza centrale - avrebbe dovuto assumere un ruolo più importante, l’orientamento tra edifici e spazi aperti sarebbe dovuto essere più chiaro, e la sequenza e la funzione dei padiglioni sarebbero dovute essere uniformate. Sulla base di queste premesse nel 2014 si è tenuto un concorso a inviti per lavorare ai primi interventi più importanti: i padiglioni 12, 11, 10 e 9 lungo il lato occidentale dell’area fieristica. Tra tutti i 10 partecipanti, Marte.Marte Architects è stato in grado di convincere la giuria con la sua proposta, caratterizzata da compostezza e carattere autoritario. Il team, guidato dai fratelli Bernhard e Stefan, ha convinto i giurati con una struttura emblematica di grandi dimensioni: quattro padiglioni sono stati uniti per creare un unico edificio monolitico lungo 170 m, largo 70 e alto 16,5. Questo imponente soggetto dona un senso di ordine all’insieme, conferendogli una nuova energia che si percepisce dal design di Marte.Marte, costruito sulla base di una serie di linee guida: una struttura ampia, divisa in quattro unità con diverse funzioni e ricoperta con striature sottili nere, un accesso all’edificio attraverso delle aperture a forma ellittica, e cortili e foyer in rosso carminio. L’elemento portante dell’edificio è l’asse di circolazione interna: aperture vetrate a tutt’altezza guidano i visitatori dall’entrata principale attraverso una serie di padiglioni rossi e neri in alternanza. Così come le “incisioni” sui lati lunghi dell’edificio, anche lo schema cromatico risulta avere un forte impatto. Il rosso e il nero sono distribuiti equamente come in uno stemma: colori puri senza ombreggiature, gradienti o sfumature, che ricordano bandiere e stendardi. Le dimensioni imponenti degli spazi rendono il nuovo intervento unico in tutto il Vorarlberg, eguagliato solo dagli impianti produttivi di grandi aziende. L’intero complesso è tenuto insieme da un traliccio di travi laminate alte 4,5 m che danno l’impressione di essere poste l’una affianco all’altra. Un controsoffitto nasconde il livello degli impianti e gli unici elementi visibili sono le flange. Sono state inserite 70 uscite di sicurezza in mezzo ai supporti per le facciate con traversi, mentre una griglia di pannelli acustici riduce il riverbero assicurando un suono di alta qualità. Il nero in nero. La funzionalità nella costruzione. L’accogliente e spettacolare foyer tra i due padiglioni è dipinto interamente in rosso e l’ellissoide orizzontale all’entrata si può ritrovare nei cinque archi ellittici del solaio portante in calcestruzzo, i quali danno forma alle gallerie e separano i visitatori della fiera da chi si vuole rilassare nel bistrò. Ogni ambiente ha anche la propria illuminazione: Tunable White, una luce bianca regolabile (calda o fredda) di Zumtobel, illumina gli spazi per eventi ed espositivi, creando un’atmosfera appropriata a diverse fiere come la Genussmesse Gustav Food, Drink & Lifestyle, la fiera dell’arte Art Bodensee, o anche una mostra d’auto o un matrimonio. Ciò che differenzia l’approccio di Marte.Marte è la corretta gestione di visitatori, espositori e venditori. Una delle due corti, “ritagliata” nella facciata ovest dell’edificio, è stata pensata come entrata per i visitatori, l’altra invece è riservata all’area di carico/scarico. In questo modo non si riconosce il fronte dell’edificio dal suo retro, rendendolo così presentabile e funzionale su tutti i lati. Tutte le “incisioni” sono rivestite con un metallo ondulato e dal costo contenuto, lo stesso utilizzato per il resto dell’edificio. Il forte contrasto del nero sul rosso evidenzia l’incavo, dando l’impressione di trovarsi all’interno nonostante i cortili siano a cielo aperto. Il diametro dell’ellisse che si riduce avvicinandosi alla copertura dona una forma elegante all’apertura. Con grande spettacolarità il cortile sembra scomparire all’interno del buco di una serratura, proteggendo le merci all’interno dagli agenti climatici. L’ente fiera ha vinto la lotteria con questo “gigante nero”. Un senso di quietezza dall’esterno e un’attività costante e perfettamente organizzata all’interno. Non è così semplice cambiare la propria idea originale – che in questo caso era un’unione di diversi pezzi – e fidarsi ciecamente nella realizzazione di questo design così inflessibile. Marte.Marte è nuovamente riuscito a pensare fuori dagli schemi e a creare un edificio dal potere emblematico, offrendo allo stesso tempo un ambiente festoso e funzionale per una nuova agorà in periferia. Questa scatola va ora riempita di contenuti, per poi festeggiare lo scambio di beni, idee e arte. Lunga vita alla polis!
Client and Owner: Messe Dornbirn
Architect: Marte.Marte Architekten
Completion: April 2017
Gross Floor Area: 10.450 m²
Cost of Construction: 25,2 Million Euros
Project Management: Gruppe Bau Dornbirn
Consultants
Static: M+G Ingenieure, Feldkirch, Gruppe Bau Dornbirn
Building Physics: Bernhard Weithas, Lauterach
Electrical: Ingenieurbüro Hiebeler + Mathis, Hörbranz
Plumbing: Breuß Mähr bauingenieure, Koblach Façade: Kohler
Suppliers
Metal Cladding: Starmann Metallbau
Wall Partitions: Tischlerei Schwendinger Floor Finish: Küng Bau, Bauschutz Wels
Audio-visual Equipment: PKE
Elevators: Schindler
Furniture: Reiter
Photography: © Faruk Pinjo