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Montemario S Cableway

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Montemario S Cableway
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Il Ponte della Musica collega l’asse della cultura (v. G. Reni) all’asse dello sport (v.delle Olimpiadi): connette il quartiere Flaminio al Foro Italico. Eppure il ponte è sostanzialmente inutilizzato per una semplice ragione: nell’intersezione tra i due assi non c’é nulla (c’è la bellissima Casa della Scherma di Luigi Moretti, in uno stato di fatiscenza ed incuria, ma questa è un’altra storia). Non esiste una vera ragione per attraversare il ponte. La nostra idea può dare significato al ponte e risolvere contemporaneamente parte dei problemi di mobilità dei quartieri Flaminio e Trionfale : una teleferica che dalle pendici di M. Mario sale in direzione assiale rispetto al Ponte della Musica, fino quasi alla sommità del parco.
La teleferica è un’infrastruttura molto usata in ambito urbano, si pensi alla Teleferica di Montjuic a Barcellona, a quella di Lisbona, quella di Rio de Janeiro o alla Cable Car di Londra; la Teleferica di M.Mario coprirebbe un percorso più breve (320 m) e un dislivello meno alto (116 m) ma risolverebbe forse un numero maggiore di problemi.
Dal quartiere Flaminio infatti i cittadini percorrendo il Ponte della Musica ed utilizzando la teleferica potrebbero usufruire di un parco urbano bellissimo, che costa in manutenzione, ma rimane quasi deserto, reso inaccessibile da una salita sfiancante.Si porterebbe a compimento inoltre l’asse visivo tra Monte Mario e la croce di Villa Glori, ad oggi invisibile.
Dal quartiere Trionfale si potrebbe andare a piedi allo Stadio Olimpico, allo stadio del Tennis, al Foro Italico, al circolo del Tennis, al Coni ed utilizzando il Ponte della Musica, al Teatro Olimpico, al MAXXI, allo stadio Flaminio, al Palazzetto dello Sport e all’Auditorium. Oggi per raggiungere questi luoghi si deve prendere la macchina oppure usare i mezzi pubblici , impiegando ore, per un tratto che in teleferica impegnerebbe pochi minuti, senza congestione del traffico o del trasporto pubblico.
Infine, se il ponte della Musica fosse utilizzato per il passaggio del tram che percorre via Flaminia si aprirebbe un collegamento diretto dal quartiere Trionfale a P.zza del Popolo e viceversa: i turisti, dal centro,potrebbero facilmente fare un picnic a Monte Mario e godere di una delle più belle viste panoramiche della città.
Il progetto - Come le cabinovie sciistiche, la teleferica ha una stazione di partenza, due piloni ed una stazione di arrivo. Sistemando la stazione di partenza sul terreno inutilizzato tra via dei Gladiatori da via dello Stadio Olimpico non si abbatterebbe alcun pino. La stazione di partenza deve consentire una partenza ripida delle cabine, senza interferire con il traffico.Per questo il primo pilone è sistemato nella fascia di terra tra via dello Stadio Olimpico e via di Villa Madama. Grazie all’utilizzo dei due piloni non è necessario abbattere le alberature presenti sul percorso delle cabine.
Si è pensato di sistemare la stazione di arrivo in una radura,oggi utilizzata come pascolo, quasi alla sommità del monte e raggiungibile da via Parco della Vittoria, che termina in un piazzale utilizzabile come parcheggio multi piano interrato, permettendo l’accesso diretto alla stazione della teleferica. Inoltre aggiungendo un pilone, la teleferica può arrivare oltre la cima ad una stazione finale proprio su via Parco della Vittoria, servita dal sudetto parcheggio. L’architettura della stazione di arrivo presuppone l’intersezione con un piccolo edificio lineare ad un piano che può contenere svariate funzioni, ad esempio di tipo ricreativo. Questa forma architettonica deriva dall’idea alla base del finanziamento del progetto, come descritto di seguito.
Il modello di sviluppo - Il concetto di project financing consiste nell’individuare un soggetto privato che ottenga dalle amministrazioni la concessione a costruire e manutenere la teleferica, senza spese del Comune;il privato rientra dell’investimento gestendo la teleferica e le funzioni ricreative nell’edificio della stazione di arrivo. Si crea una “win-win situation”, in cui tutti gli attori coinvolti ottengono un beneficio: i cittadini ottengono l’accesso al parco, una soluzione alla mobilità e l’utilizzo di nuove funzioni di tipo ricreativo e panoramico; la pubblica amministrazione ottiene una nuova infrastruttura senza costi, snellendo al contempo il trasporto pubblico ed il traffico; infine il concessionario privato crea lavoro e profitto.
La fattibilità - Il progetto nasce perchè riteniamo che l’Architettura può risolvere le disfunzioni della città contemporanea e di Roma in particolare.
Dal punto di vista normativo, un progetto simile non può essere realizzato con la semplice richiesta di un architetto: la radura di arrivo è nella Riserva di Monte Mario,di competenza della Regione Lazio, mentre l’area per la stazione di partenza è descritta dal Piano Regolatore Generale come “spazio verde conformato al costruito” , di competenza Comunale.
Tuttavia lo stesso PRG, nelle Norme Tecniche di Attuazione descrive l’area di P.le Maresciallo Giardino come “Ambito di valorizzazione” con questi obiettivi:
Riconfigurazione del nodo urbano con l’obiettivo di una riconnessione morfologico-funzionale tra la sponda del Tevere, la riserva di M. Mario, il Foro Italico […] Riorganizzazione del sistema della mobilità […] Nuova piazza pedonale di attestamento dell’asse via G. Reni – Ponte della Musica con parcheggio interrato in corrispondenza dell’accesso sud al Foro Italico. Ridefinizione del sistema della continuità ambientale Tevere – Riserva di Monte Mario mediante la riconfigurazione delle aree verdi del piazzale M.llo Giardino.
Gli strumenti urbanistici sono compatibili con un intervento di questo tipo purché le istituzioni condividano una volontà politica di attuarlo e trovino un modo per dialogare.

LAD (Laboratory of Architecture and Design) is a young architecture studio founded in 2006 by Simone Lanaro and Francesco Napolitano and based in Rome. The firm involves all sectors and levels related to architectural design, industrial design, and interior design.
This includes design, feasibility studies and investment plans, as well as the construction management and technical support. The constant goal of the studio is to achieve a high quality of design at all scales. LAD aims to find the right balance between the creation and the economic investment. The firm blends a deep value of conceptual design with technical knowledge to bring projects to their realization.
This fusion results in a unique design experience and subsequent construction of buildings of high architectural quality.
The works of the studio are published in some of the major Italian magazines dedicated to architecture.

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