Abitazione 370 mq / Bertinoro (FC)
È volontà della committenza che il progetto preveda la realizzazione di un’abitazione tutta articolata al piano terra. Il soddisfacimento di una simile richiesta comportava un allontanamento dalla tipologia rurale diffusa nel territorio (imposta dal piano comunale), che vede i locali con funzioni residenziali articolarsi solitamente su due piani, se non esclusivamente al piano primo qualora il piano terra ospiti stalle e depositi. L’idea progettuale parte comunque dalla volontà di riproporre al panorama rurale una tipologia “nota” e rassicurante, opportunamente calibrata e reinterpretata alle esigenze della vita (e dell’architettura) contemporanea. Il progetto muove dalle volumetrie tipiche dei servizi agricoli e degli allevamenti, dalle proporzioni dei pollai che da decenni disegnano il territorio circostante: volumi compatti e allungati, rigidamente definiti dal profilo dei prospetti dominati dalla simmetria della doppia falda di copertura, si schiacciano nel terreno quasi a rivendicarne l’appartenenza. Il motivo progettuale vuole reinterpretare questi profili e queste volumetrie, attraverso l’adesione a un linguaggio più contemporaneo, pur nel rispetto della serenità e della mitezza del paesaggio. Non così rare, inoltre, sono le testimonianze di abitazioni rurali che, distinguendosi dai canoni più radicati dell’architettura tradizionale locale, abbiano adeguato queste stesse volumetrie agli spazi della “casa”. Il volume di partenza, un parallelepipedo “chiuso” da una copertura a due falde, viene scavato, lavorato per “sottrazione”, in funzione dell’articolazione degli spazi interni. Il profilo originario resta sempre però ben definito, attraverso l’adozione di sistemi di apertura e/o ombreggiamento appositamente studiati, che, una volta “chiusi”, ricostruiscono integralmente il volume di partenza. Gli stessi “sistemi” rispondono inoltre a esigenze legate al benessere e alla vivibilità degli interni. L’orientamento lungo la direttrice est-ovest consente infatti la migliore esposizione dei locali abitabili. Eccezion fatta per la zona giorno, dotata di un doppio affaccio sul fronte e sul retro del fabbricato, tutte le stanze della zona notte sono servite da un corridoio che si snoda lungo il fronte nord, assolvendo alla funzione di “filtro” tra la parete non soleggiata e le camere da letto. Tutti i locali si aprono quindi a sud con ampie vetrate. Garantito il soleggiamento invernale, il fronte sud è “disegnato” dall’aggetto della copertura, che, ricostruendo la simmetria tradizionale delle due falde, ha la sola funzione di ombreggiare nella stagione estiva le vetrate di cui sopra. L’aggetto è ricavato dal prolungarsi del solo rivestimento di copertura, sostenuto dagli aggetti della struttura. La funzione di oscuramento è svolta invece dal sistema di scuroni, che, chiudendosi, ricostruiscono il volume scavato dal portico, come sopra accennato. La casa si avvale dunque di un doppio assetto: la conformazione “diurna/aperta”, che prevede l’esposizione al sole dei locali abitati, e la conformazione “notturna/chiusa”, che “chiude” la vita della casa nella ricostruzione del volume puro. La volontà è anche quella di stabilire un rapporto fortemente biunivoco tra interno ed esterno; consentire, mentre si gode dell’intimità e della protezione degli spazi interni all’edificio, anche l’ampio respiro della vista della campagna; accogliere chi sta per entrare, lasciando assaporare il calore della casa di cui farà esperienza di lì a poco ancor prima di aver varcato la soglia di ingresso. Il fronte e il retro del fabbricato sono denunciati anche dal diverso trattamento delle finiture esterne: un rivestimento in assi di legno bruciato nella porzione di fabbricato lato sud, e un rivestimento in cemento lisciato bianco nella parte opposta.
Tissellistudioarchitetti
Tissellistudioarchitetti viene fondato nel 1998 dall’architetto Filippo Tisselli, cui si affianca nel 2001 l’architetto Cinzia Mondello e nel 2011 Marcin Dworzynski. Insieme hanno partecipato a diversi concorsi nazionali e internazionali segnalandosi in Europan 6. Nel corso degli anni i vari lavori hanno investito principalmente i campi dell’edilizia residenziale e del terziario, dell’architettura d’interni e del design. Nel 2004 partecipano alla fondazione del gruppo MI.CE.BA. col quale disegnano oggetti d’arredo per le ditte di livello internazionale quali Arrmet e Antidiva. Lavorando nel/per il territorio, lo studio si propone oggi come una realtà locale che mantiene nella sua organizzazione interna le modeste dimensioni tipiche della struttura di provincia. Una caratteristica importante, che è alla base della possibilità/necessità di occuparsi “dall’interno” di tutte le fase del processo edilizio. Alla fase del progetto viene ogni volta riconosciuto il ruolo protagonista: in esso convergono le esperienze maturate e vissute, lo studio del linguaggio, la ricerca di tecnologie e materiali, la cura del dettaglio esecutivo.