L.A.Modern è una villa unifamiliare di ca 500 mq progettata ex novo all’interno di un ampio lotto immerso nel verde della campagna lombarda sul fiume Po.
L’edificio vuole distinguersi dal contesto delle residenze limitrofe, costituito da anonime villette con tetto a falda in coppi, realizzate nel solco della tradizione. Da qui la scelta di reinterpretare in chiave moderna un impianto a corte, concepito a partire dallo spazio verde centrale, chiuso verso l'esterno e aperto verso il cuore interno della casa, definendo un patio delimitato su tre lati dall'abitazione e concluso sul quarto dalla piscina esterna. La tipologia a corte si lega alla tradizione residenziale della pianura lodigiana mentre il linguaggio architettonico, di matrice modernista, se ne distacca consapevolmente richiamando piuttosto le linee pulite e le atmosfere delle ville realizzate negli anni '40 e '50 da Neutra e Koenig a Palm Springs e Los Angeles, reinterpretandole attraverso l'impiego dei materiali.
Il punto di forza di questa architettura è forse proprio il suo carattere introspettivo che genera una moltiplicazione dei punti di vista, giocando sul continuo rimando di riflessi e prospettive. La villa, come un moderno edificio a corte, si specchia continuamente su se stessa e stabilisce un'integrazione dei diversi ambiti, tra di loro e con lo spazio esterno, coniugando i diversi momenti della vita domestica intorno al patio. I tre corpi che compongono l’edificio hanno diverse altezze e ospitano funzioni differenti. Il corpo più alto, a due piani, è destinato alla zona notte e agli ospiti. Il secondo piano sbalza in modo deciso sui locali del pian terreno che ospitano l’area benessere.
Il corpo centrale è occupato da un ampio spazio living realizzato a doppia altezza, individuando nell’incastro con il volume che ospita la zona notte un soppalco che si affaccia sul soggiorno. Il corpo della cucina è progettato come un volume basso sormontato da un’ampia tettoia a sbalzo verso la piscina con un foro circolare attraversato da un alto fusto di sughero e chiude idealmente i tre lati della corte e il percorso interno dell’abitazione.
La pianta della villa è articolata in modo da creare un dialogo fra gli ambiti interni e lo spazio aperto, e questo concetto viene rimarcato anche dalla scelta di avere i fronti interni dell’edificio ampiamente vetrati, dalla definizione della pavimentazione in legno e degli alti fusti di sughero che si pongono in continuità con i locali del soggiorno e della cucina.
Per ottenere le migliori condizioni di schermatura solare delle vetrate, al fine di garantire comfort climatico e luminoso all’interno degli ambienti, si è scelto di utilizzare il sistema integrato delle veneziane in vetrocamera ScreenLine di Pellini. Le veneziane, inserite all’interno di una struttura vetrocamera, presentano vantaggi sotto il profilo della durata e del rendimento energetico.
La palette materica e cromatica è il leitmotiv del progetto. All’esterno l’abitazione è rivestita di intonaco bianco, acciaio corten e legno ricomposto Twinson, totalmente riciclabile, utilizzato anche per la pavimentazione della corte interna dell’edificio. Una rilettura in chiave contemporanea dei cromatismi e dei materiali costruttivi e di finitura locali.
L’acciaio corten è stato utilizzato a grandi lastre per rivestire il volume cucina e il piano terra della zona ospiti con l’area benessere, valorizzando così l’aggetto della zona notte padronale. E’ stato inoltre impiegato come copertura della falda inclinata della zona giorno.
Forature circolari di diverse dimensioni ritagliano il corten al piano terra e illuminano il percorso lungo gli spazi destinati agli ospiti e all’area benessere.
Le doghe verticali di Twinson rivestono parte della zona giorno e tutto il piano primo della zona notte. Gli elementi materici sono stati utilizzati come un gioco compositivo e cromatico destinato ad esaltare i salti di quota e il gioco di pieni e vuoti.
Il verde della pietra, il legno, la brunitura del corten, il grigio azzurro dell'acqua e del cielo, riportano negli interni il tema cromatico dell'esterno. Quest’ultimo, che nella pavimentazione esterna è nei toni miele, diventa scurissimo negli interni per dialogare meglio con la pietra verde brasiliana, che si ritrova come filo conduttore in diversi arredi della villa.
Il corten è stato invece inserito come rivestimento per la cappa del grande camino dal taglio contemporaneo, cuore della zona giorno. Il camino è composto da una grande piastra in pietra verde brasiliana sormontata da un parallelepipedo sospeso in corten e separa l’ambito conversazione dalla zona pranzo, ma ne mantiene la connessione visiva.
Tutti gli arredi sono realizzati su disegno dello Studio. Insieme ai caratteri materico/cromatici e ai requisiti formali dell’ edificio, la luce un altro punto di forza del progetto LA Modern. Il light-design, sapientemente progettato dallo studio Cannata&Partners, ha rivestito un’importanza decisiva nella definizione dei volumi, valorizzando il gioco di vuoti e pieni. Il percorso di luce oscilla creando continui rimandi fra interno ed esterno, dove l’illuminazione genera un armonioso equilibrio di luci ed ombre che, al di la dell’impatto scenografico, agevola lo svolgimento delle diverse attività ed infonde un forte senso di comfort e benessere.
Durante la notte le bucature circolari operate sulle pareti di corten rimandano scenograficamente la luce, creando un suggestivo e complesso gioco di riflessi rispecchiandosi sull’acqua della piscina. Il progetto si sviluppa attraverso scenari luminosi. Gli ambienti interni illuminati diventano protagonisti e percepibili dall’esterno attraverso le grandi vetrate trasformando la casa in una “grande lampada” sul giardino.
Carlo Donati
Carlo Donati nasce a Zibello (Parma) nel 1965. Architetto, collabora con lo studio Belgiojoso BBPR lavora per lo studio Gregotti Associati International. Nel 1995 risiede a New York, in qualità di consulente per l’architettura del gruppo Versace. Nel 1996 fonda a Milano la Farnese Contract. Nel 1999 apre a Milano il suo Studio professionale, principalmente focalizzato sulla progettazione di abitazioni esclusive, negozi e resorts in Italia e nel mondo. Nel 2008 vince il concorso per la realizzazione del masterplan di Segrate Village, Milano. Dopo le consulenze per i marchi Gianni Versace e Aldo Coppola, lo Studio attualmente cura l’immagine del brand di tessuti londinese Colefax and Fowler e di Linea più. Carlo Donati Studio si occupa della direzione artistica del gruppo Slowear per cui ha recentemente realizzato showroom e negozi a Parigi, Londra, Beirut, Tokyo e Seoul. È attualmente impegnato nella realizzazione di un prestigioso edificio residenziale ex novo nel centro storico di Milano.