L'idea di elaborare un progetto di riqualificazione nel lotto in via Edoardo Brizio 17/4, a Bologna, si forma spontaneamente nell 'occasione del riscontro del desolante edificio artigianale inattivo esistente in quel luogo. Prorogo addirittura la conoscenza dei propositi della proprietà su quell 'edificio abbandonato, alla quale antepongo, appunto, l'importanza dello svolgimento dell'idea progettuale che stabilisca il connotato di una nuova testimonianza, i cui statuti si possono già intuire oltremodo stimolanti, pur nell 'ambito di una superficie fondiaria di limitate dimensioni.
D'altronde, verifico che lo stesso strumento urbanistico Comunale ha inserito appropriatamente nel repertorio degli 'Ambiti Giardino' il comparto urbano in cui si situa via Brizio - nel quartiere Saragozza ai margini di ponente del Centro Storico - e ha catalogato nel patrimonio documentale pressoché tutti gli edifici insediati in quest'ambito, escludendo, per evidenti motivi di estraneità, il nostro.
L'intervento si rende attuabile attraverso l'opera di totale demolizione di quell 'edificio artigianale e di successiva costruzione di un organismo di pari, o inferiore, volume.
Il primo sintetico disegno della nuova opera esplora tematiche differenti, non già in relazione all 'edificio artigianale da sostituire, quanto alla stessa consolidata tipologia edilizia circostante. Quel disegno esprime un corpo che, elevandosi, si affranca dai confini completamente avvolto da un rivestimento ventilato composto da lastre di grc o di materiale lapideo; ma la significativa richiesta economica di vendita del bene che successivamente apprendiamo, oltre che a reclamare il gesto di una rigorosa esemplificazione volumetrica che induce anche a rimuovere il piano sotterraneo dedicato al parcheggio, provoca l 'indispensabile riduzione del costo dell 'intervento e il capitolo di quel costo a doversi annullare non può che individuarsi prioritariamente nel rivestimento ventilato.
In sostanza, nell 'opera conclusa, la rientrante articolazione verticale di ponente dei quattro piani pronuncia la compatibilità urbanistica del nuovo organismo e si caratterizza fortemente per la sequenza di componenti fisse schermanti che, più che proteggere dall 'esposizione solare di ponente, isola la regolare disposizione dei varchi e delle terrazze dall 'introspezione visiva provocata dall 'incombenza degli edifici prospicienti.
Non altrettanto accade per il prospetto rivolto verso la sede stradale di via Brizio, l 'unico indifferente alla spaziatura dei livelli, per il quale viene adottata l 'opzione del suo allineamento ai fronti degli edifici adiacenti, coincidente con il confine stradale.
Alternativamente, nei prospetti rilevabili da via Brizio, i varchi risultano espressioni difformi poste in modo disomogeneo sulla complanarità del bianco spartito; il compimento di una trama che annulli il senso di episodicità di quelle espressioni rappresenta il tema svolto dalle modanature orizzontali reciprocamente equidistanti, modalità ulteriormente recuperata da precedenti esperienze personali, come in quelle, però, per niente assunta a sostegno di una formalità stilistica.
Andrea Trebbi
Andrea Trebbi (Bologna, 1954) si laurea in architettura a Firenze nel 1979.
Una selezione dei Concorsi internazionali a cui ha partecipato comprende l'area Manifattura Tabacchi a Bologna, l'area Garibaldi-Repubblica a Milano, '50 Chiese per Roma 2000', la ristrutturazione del Complesso Museale del Prado a Madrid, il Memoria! Minamata in Giappone, l'ampliamento della Biblioteca di Stato a Stoccolma, il nuovo stadio per il calcio di Siena, l'area portuale di Brindisi, l'Accoglienza di Villa della Regina a Torino, la Biblioteca Civica di Bressanone.
Si è aggiudicato i Concorsi per la riqualificazione dell'area ex Accademia dell'Agricoltura a Bologna, per la realizzazione dell'autoparcheggio sotto piazza Carducci a Bologna e sotto piazza Stracciari a Casalecchio di Reno, per il restauro del Palazzo Municipale a San Lazzaro di Savena, per la ristrutturazione dello Starhotel Tuscany a Firenze, per la pianificazione di un comparto territoriale a Minerbio.
Nel 2006, Editrice Compositori ha documentato il suo lavoro nella monografia AndreaTrebbi, 1980-2005 architetture.