Il progetto, con una superficie lorda di 6.000 m2, si compone di uffici suddivisi in 6 dipartimenti, sala conferenze e rappresentative sala riunioni situata sul tetto dell'edificio.
La proposta progettuale risponde ad una serie di richieste da parte di CIA - CONAD: poche, chiare, ma molto articolate a causa della struttura organizzativa della cooperativa composta da un numero elevato di servizi ognuno dei quali ha dimensioni e caratteristiche differenti.
L’intervento si può considerare composto da una parte prevalente con destinazione uffici a cui se ne affiancano altre due: una sala assemblee per più di duecento persone e un parcheggio per cento posti auto semicoperto.
La tipologia era “libera” ma da subito era chiaro come la “sintesi” finale avrebbe dovuto articolarsi in modo da rispondere principalmente a criteri di funzionalità ed efficienza.
Si è quindi deciso di impegnarsi in una prima fase per individuare e condividere con la Committenza l’analisi della tipologia più appropriata tra le numerose possibili.
I sei progetti preliminari andavano ad aggregare in circa seimila metri quadrati netti richiesti tutti i servizi, distribuendoli in edifici che andavano dai tre piani (balena) agli undici della tipologia a torre.
Il fascino della Torre, l’eleganza della Balena, le possibilità di futuri ampliamenti della tipologia a Corte, l’interessante articolazione planimetrica del Fiore e la rappresentatività dell’Ibrida non hanno però prevalso rispetto all’opportunità di risolvere al meglio i problemi distributivi che i servizi CIA – CONAD ci offrivano.
La scelta è quindi caduta sulla Butterlfly (Farfalla).
Le ali asimmetriche della farfalla nascevano in effetti per risolvere il problema dei diversi servizi ai piani dedicati senza doverli frammentare su più livelli. ottimizzando così tutti i frequenti spostamenti degli operatori.
Tra tutte, la farfalla era indubbiamente la configurazione più restia a trasformarsi in un oggetto di architettura dal carattere deciso e intraprendente
IL CONTESTO
Il contesto ambientale in cui si deve progettare è ai margini di una zona a destinazione industriale che a sua volta si inserisce in un territorio a forte vocazione agricola, privo di macchie boschive e di rilevanti emergenze naturalistiche.
La proprietà è oggi già definita su tre lati (due sono la stessa zona industriale ed uno via Navicella), sul quarto lato- a Nord - lo sarà da un grande contenitore prefabbricato (di due ettari) destinato alla logistica dei prodotti secchi Conad L'edificio sarà raggiungibile sia da via Navicella sia dalla prosecuzione di via Campo dei fiori già prevista nel piano urbanistico. Un percorso carrabile all'interno del lotto che collegherà le due strade a Nord degli uffici, lambirà il fabbricato principale e sfiorerà la sala assemblee.
IL PARCHEGGIO
Un grande tappeto erboso si occuperà di occultare alla vista del visitatore circa la metà degli oltre duecento posti auto richiesti. Due sottrazioni al solaio di questo giardino pensile, in corrispondenza degli ingressi carrabili a rampa, permetteranno di illuminare quasi completamente la superficie destinata ai posti auto e alle corsie di manovra.
Lo stesso tappeto verde gestisce anche tutto l’attacco a terra dell’edificio.
Il livello -1 (sullo stesso livello del garage) destinato a servizi, impianti e all’archivio, pur non essendo completamente interrato è tuttavia occultato da un riporto di terreno che aiuta a sospendere idealmente il fabbricato a uffici.
Questo volume raccorda quindi il garage con il Livello 0, il cui pavimento si attesta per metà alla quota di 250 centimetri dalla quota stradale (0.00) e per la parte restante a 140 centimetri dalla stessa quota di riferimento.
Qui i due ingressi principali agli uffici sui lati lunghi (Nord e Sud) sono raggiungibili solo da percorsi pedonali leggermente inclinati che attraversano a Nord il terreno riportato e scorrono a Sud sul giardino pensile del garage.
Le due scale a chiocciola a Sud sono a servizio del garage e permettono di raggiungere il giardino pensile nelle belle giornate senza dover necessariamente attraversare tutto il parcheggio semicoperto.
La permeabilità del volume si offre già in questi percorsi essendo il piano terreno completamente vetrato.
All’ingresso un unico corpo scala, disassato rispetto alla pianta allungata, nasconde i due ascensori e gestisce tutti e sei i livelli che articolano i vari servizi fino a raggiungere le due sale del Consiglio che si affacciano sui giardini pensili. Questi ultimi fruibili nelle diverse stagioni grazie al prolungarsi della copertura oltre i volumi (quasi completamente vetrati) delle due sale.
In tutti i piani due lunghi corridoi si snodano lungo il corpo di fabbrica rendendo facilmente raggiungibili le sale riunioni e gli uffici. Le pelle vetrata esterna cielo-terra inonda di luce tutte le stanze raggiungendo i percorsi distributivi centrali grazie alle pareti in arredo trasparenti parallele al pemetro dell’edificio. La funzione di filtro attribuita alle lamelle frangisole verticali non ostacolerà quindi il privilegio di godere dell’abbondante illuminazione naturale perlopiù indiretta.
L’elemento grafico a cui è affidata la gestione dei prospetti Nord e Sud è una lamella in legno lamellare carbonizzato profonda circa 35 cm che viene ripetuta ogni 70 cm in corrispondenza dei montanti della facciata continua occultandoli dall’esterno. Questo elemento oltre a rendere leggibile le due grandi scatole ruotate rispetto a un perno disassato (scale), ritma un prospetto altrimenti troppo esteso. L’edificio, infatti, in relazione ai due ingressi carrabili su strada sarà letto quasi sempre di tre quarti e grazie al rapporto tra profondità e passo delle lamelle potrà essere percepito come un volume unitario con il fronte ripulito dalla complessità degli interni.
Pulizia e compattezza dei prospetti sono raggiunti attraverso l’adozione di un linguaggio semplice e immediato nonchè utilizzando “quel” motivo dominante che identifica l’intero organismo architettonico. Sottolineando anche al primo sguardo la linea guida della mofologia dell’intervento.
SALA ASSEMBLEE
Un edificio così specialistico (e soprattutto di queste ridotte dimensioni) non lascia molto spazio a esuberanze plastiche del volume esterno e le annulla completamente all’interno. E’ uno di quei temi progettuali dove ci si consente di concentrare le energie progettuali ed economiche nella cura dei particolari e nella scelta dei materiali di finitura. Tutto questo però non ha ostacolato un linguaggio architettonico “altro” rispetto all’edificio per uffici che lo trattiene, più o meno saldamente, a metà tra il livello 0 e il primo livello.
Le indicazioni della Committenza suggerivano di rinunciare alla promiscuità della sala assemblee con la parte operativa dell’edificio principale e possibilmente di dotarla di un ingresso esclusivo e una hall di attesa sufficientemente amplia da poter utilizzare anche per i frequenti corsi di formazione organizzati da CONAD.
tissellistudioarchitetti
tissellistudioarchitetti viene fondato nel 1998 dall’architetto Filippo Tisselli, cui si affianca nel 2001 l’architetto Cinzia
Mondello e nel 2011 Marcin Dworzynski.
Insieme hanno partecipato a diversi concorsi nazionali e internazionali segnalandosi in Europan 6.
Nel corso degli anni i vari lavori hanno investito principalmente i campi dell’edilizia residenziale e del terziario, dell’architettura d’interni e del design. Nel 2004 partecipano alla fondazione del gruppo MI.CE.BA. col quale disegnano oggetti d’arredo per le ditte di livello internazionale quali Arrmet e Antidiva.
Lavorando nel/per il territorio, lo studio si propone oggi come una realtà locale che mantiene nella sua organizzazione interna le modeste dimensioni tipiche della struttura di provincia. Una caratteristica importante, che è alla base della
possibilità/necessità di occuparsi “dall’interno” di tutte le fase del processo edilizio. Alla fase del progetto viene ogni volta riconosciuto il ruolo protagonista: in esso convergono le esperienze maturate e vissute, lo studio del linguaggio, la ricerca di tecnologie e materiali, la cura del dettaglio esecutivo.