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Cantina Valpolicella Negrar

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ADG_Arch: Cantina Valpolicella Negrar
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Cantina Valpolicella Negrar - concorso promosso da Cantina Valpolicella Negrar ed organizzato da YAC contestualmente all'OAPPC di Verona

Il progetto nasce da considerazioni sul sito e sulle basi di produzione di vini di alta qualità. Il concetto è racchiuso nel desiderio di contaminazione del territorio circostante come elemento fondamentale del progetto. Gli argomenti sono il rispetto dei principi di sostenibilità ambientale e di autosufficienza energetica. Il sistema tecnologico è composto da: due strutture reticolari metalliche accoglienti funzioni ricettivo/amministrative ed una struttura a più livelli in legno lamellare dotata di copertura a gradoni (vigna verticale) che sottolinea i vani principali produttivi a destinazione magazzino, fruttaio e magazzino/laboratori. Il valore dominante dell'edificio è dato dalla struttura altamente tecnologica della copertura. Essa contiene sia elementi sperimentali, di ricerca e funzioni ricettive il tutto in un unico elemento energeticamente auto-sostenibile. Il codice genetico dell'intero processo generativo è rappresentato dagli elementi necessari per ottenere un grande vino, quindi una buona cantina. Le ispirazioni sono "3S": Sun, Stone e Shatter. Questi elementi sono stati ripetutamente trattati da molti esperti del settore vino. I tre elementi sono stati inseriti e trasposti al progetto, come la costruzione di elementi di finitura architettonica.

SUN (sole) come il Sistema Fotovoltaico.
STONE (sasso) come le vasche di deposito.
SHATTER (scasso) come la membrane tecnologico/enologica che avvolge l’edificio.

Il progetto si pone come elemento che si adagia sul paesaggio arrecando un minimo impatto ambientale avendo avuto cura nella scelta della tipologia più adatta, di rendere il fronte principale più basso possibile e trasparente dall’ interno, grazie all’ uso di una membrana in corten traforato con texture realizzata dallo studio parametrico dei grappoli di uva. Gli elementi lignei, ed il corten entrano in consonanza tra di loro e con il contesto urbano creando interessanti tensioni materico cromatiche. Alla scelta di un fronte severo e lineare sul fronte principale, si affianca una articolazione maggiore dei volumi di ingresso ruotati ad assecondare l’accesso ai visitatori ed un trattamento dello spazio di deambulazione pubblico tra l’edificio esistente e la facciata Ovest del progetto molto più disgregata ed architettonica. La pelle che avvolge tutti i volumi dall’ esterno dello spazio galleria in struttura lamellare lignea è stata generata algoritmicamente dalle strutture delle piante di vino. Il sistema a gradoni della copertura rende innovativo il progetto in quanto oltre a fungere da ponte urbano tra la vigna a livello zero sul lato Ovest ed il lato Est a +10 m, crea continuità di flussi pedonali pubblici per cui il visitatore dall’ esperienza materica sulla vigna riesce a trasformare il proprio “viaggio” in un esperienza culturale affrontando argomenti come la raccolta dall’ alto, l’analisi chimica nei laboratori e il riciclo del materiale di scarto in appositi contenitori.
Il vano che accoglie il museo “live action” delle operazioni di trasformazione, fermentazione ed analisi dei grappoli in mosto, si fonde con l’esperienza pura della lavorazione meccanica ponendo in contatto visivo i visitatori con gli operai nelle operazioni quotidiane di lavoro, senza che i flussi pubblico-privato si accavallino mai.
L’alta valenza iconografica data alle superfici si racchiude nello studio approfondito sulla texture dei fronti interno ed esterno della cantina, traducendo l’essenza del vino (i grappoli) in segni grafici che producono un effetto di trasparenza per mezzo dei fori prodotti sul corten. L’alto livello di efficienza energetica dell’intero edificio si raggiunge grazie all’ uso di un impianto di cogenerazione, un impianto solare termico, un impianto fotovoltaico ed un innovativo sistema di produzione di energia termica tramite la fermentazione del mosto (produzione di CO2).

Andrea Salvi: Architetto, mi occupo di progettazione, restauro, modellazione 3D, rendering. Esperto di modellazione poligonale e nurbs, lighting, shader, rendering, post-produzione. Sono amante della fotografia.
Danilo Di Lorenzo Di Michele: Architetto, lavora da 10 anni nel campo della composizione architettonica, urbana ed urbanistica; esperto in tecniche di Valutazione Ambientale (VAS-VIA), esperto in modellazione 3d e prototipazione di modelli di architettura, designer, artista, collezionista.
Guido Iampieri: Architetto, collabora con differenti studi di architettura approfondendo il tema della composizione architettonica. responsabile tecnico presso la ditta delfino sport (specializzata nella realizzazione di piscine ed impianti sportivi), specializzato nelle certificazioni ambientali (via, vas).

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