Da qualche anno a Valencia si respira meglio, si cammina meglio, si vive meglio, e non è solo merito delle opere che l’hanno resa meta imprescindibile per chi si occupa di architettura, tra cui la Città delle Arti e delle Scienze di Santiago Calatrava. Valencia va visitata perché sta diventando una delle città più vivibili e sostenibili a livello mondiale, grazie al suo impegno per essere climaticamente neutra e smart entro il 2030. Questo è uno dei motivi che l’ha fatta eleggere capitale verde europea 2024 dalla Commissione Europea dopo la contesa con l'altra finalista, la città italiana di Cagliari.
Il riconoscimento è conferito alle città con più di centomila abitanti che hanno realizzato progetti per ridurre il loro impatto ambientale e migliorare la qualità della vita dei residenti e dei visitatori occasionali, ed è evidente che Valencia meriti in pieno il premio. Dalle politiche di sostenibilità urbana alla transizione ecologica, dalla mobilità sostenibile alla gestione dei rifiuti urbani, Valencia è ricca di iniziative interessanti. A sostegno dell'ulteriore sviluppo di questi progetti andranno i seicentomila euro che saranno conferiti alla città come premio dalla Commissione Europea, secondo quanto annunciato nella cermonia di premiazione tenutasi lo scorso ottobre nella città francese di Grenoble, che è stata capitale verde europea 2022 (mentre quest'anno è la volta di Tallinn, capitale dell'Estonia).
Per determinare la vittoria tra le varie città candidate, vengono considerati 12 indicatori, tra cui qualità dell’aria, rumore, rifiuti, acqua, natura e biodiversità, usi del suolo, eco-innovazione, mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti climatici, mobilità, efficienza energetica e governance. Il commissario europeo per l'Ambiente Virginijus Sinkevicius sottolinea da tempo il ruolo che questi fattori hanno nelle città, dove ormai vive più del 70% dei cittadini europei, ed è questo il motivo che ha spinto la Commissione a ideare nel 2008 i premi "Capitale verde europea" e "Foglia verde europea”, con lo scopo di promuovere soluzioni innovative e dimostrare l'esistenza di città verdi e sostenibili che possano essere prese come esempio. Ad aggiudicarsi il Green leaf award per il 2024, dedicato ai centri con meno di 100mila abitanti, sono state invece Velenje (Slovenia) e Helsingør (Danimarca).
La nomina di Valencia come capitale verde europea 2024 è un’ottima occasione per visitarla: ecco cosa vedere e i luoghi da scoprire, tra gite in bicicletta, passeggiate lungofiume e una pausa pranzo nei mercati locali.
Uno dei motivi per cui Valencia ha vinto la candidatura a capitale europea 2024 è la mobilità sostenibile. Da anni la città promuove la mobilità dolce, e nello specifico la bicicletta, mezzo ormai scelto per gli spostamenti da gran parte degli abitanti: una rete di piste ciclabili che oggi si estende per 161 km, con più di 30 km di ciclostrade. Non sono soltanto gli abitanti della città a poter usufruire di questo servizio, in quanto anche ai turisti vengono offerte soluzioni comode e attraenti per visitare luoghi con una prospettiva unica, come il percorso che permette di raggiungere le spiagge di Pinedo ed El Saler, accessibili anche mediante il trasporto pubblico.
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La transizione ecologica va in scena a Valencia, dove il 97% dei 700mila abitanti vive entro 300 metri di distanza dal verde. Tra i numerosi parchi in città, ci sono i Giardini del Turia, ricavati nell’antico letto del fiume dopo un innovativo progetto di rinaturalizzazione che ha trasformato un’area urbana spesso caratterizzata da inondazioni in uno dei parchi naturali urbani più grandi della Spagna. Un percorso verde lungo oltre 9 km per correre e andare in bicicletta, per le famiglie e gli amanti della natura, con musei e monumenti che sorgono sugli argini transitabili e attraversabili da 18 ponti.
Recuperare spazi urbani per la comunità, pedonalizzando intere aree convertendole in spazio pubblico: anche in questo ambito, Valencia si è contraddistinta per la sua capacità di trasformarsi all’insegna della sostenibilità. Le recenti pedonalizzazioni di piazza dell’Ayuntamiento, de la Reina e del Mercado-Brujas, hanno permesso di recuperare spazi per cittadini e turisti.
Interessante anche l’intervento nel quartiere di Petxina, il primo superisolato della città, uno dei 22 progetti dell'iniziativa "Valencia, città delle piazze", ispirato all’esempio funzionale degli isolati di Barcellona. Il disegno della carreggiata è stato cambiato, portandola a un’unica corsia con limiti di velocità molto rigidi, cosa che ha permesso l’ampliamento degli adiacenti spazi pedonali, valorizzati da una nuova vegetazione e un nuovo arredo urbano.
Il Parco Naturale dell'Albufera sorge in una delle zone umide più importanti d'Europa, caratterizzata da un habitat unico per moltissime specie di uccelli. Per proteggere l’area e farne uno dei polmoni verdi della città, Valencia ha firmato un accordo con la Confederazione Idrografica di Júcar per fornire 60 ettometri cubici all'anno di acqua supplementare e mantenere il lago del parco in condizioni ottimali. Questo ha portato alla designazione di Valencia come "Città delle zone umide" nel 2022, prima città spagnola a ricevere il riconoscimento assegnato dalla Convenzione di Ramsar.
Da questa primavera a Valencia saranno aperti tre mercati agro-ecologici, dove cittadini e turisti potranno acquistare frutta e verdura a chilometro zero, direttamente dai contadini che la coltivano negli orti periurbani. Si tratta dei mercati di El Pla del Remei, Castellar-l'Oliveral e Malilla, aperti dalle 9 alle 14, dove si incoraggia il consumo di prodotti locali e si sostiene l'economia del posto.
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