L'attenzione e l'interesse per le vetrate, comprese quelle panoramiche, sono da sempre al centro del lavoro di progettisti e architetti; oggi forse ancor più, declinati nell'ottica di una strategia di risparmio energetico. L’attualità dell'edilizia sostenibile, oltre ad aver elevato il livello qualitativo delle costruzioni, sta sviluppando un nuovo modo di fare architettura, in parte meno legato alle tradizioni ma in grado di parlare un linguaggio architettonico diverso, innovativo. Oltre alla possibilità di vivere pienamente spazi come balconi, terrazzi e patii anche nei mesi invernali o nelle giornate di brutto tempo, le vetrate panoramiche contribuiscono al risparmio energetico, grazie alla protezione data dal vetro stessp (materiale ormai poliedrico e super efficiente) e dalla possibilità di un'illuminazione naturale degli spazi interni. In più, le superfici vetrate vengono spesso abbinate ad altre soluzioni per la progettazione di edifici NZEB (Nearly Zero Energy Building), immobili ad altissima prestazione energetica in cui il fabbisogno di risorse molto basso o quasi nullo è coperto in misura significativa da fonti rinnovabili.
La notizia positiva per i progettisti è che dal punto di vista normativo, in Italia, stanno avvenendo diverse semplificazioni. Una delle più significative riguarda la legge 21 settembre 2022 n.142 di conversione del Decreto Legge 115/2022 (conosciuto come decreto Aiuti bis), che da fine settembre ha confermato la possibilità di eseguire senza alcun titolo abilitativo le vetrate panoramiche amovibili e totalmente trasparenti. La norma è in vigore dal 22 settembre 2022 e integra l’art. 6 del Dpr 380/2001 “Testo Unico Edilizia” in tema di attività edilizia libera.
Questa misura è molto importante in quanto liberalizza e semplifica l'installazione delle vetrate negli edifici, ma soprattutto arriva in un momento cruciale, data la ricerca di soluzioni per incrementarne il risparmio energetico e la sostenibilità di immobili privati e pubblici.
Di seguito elenchiamo le condizioni che devono sussistere affinché una vetrata possa rientrare nelle vetrate panoramiche amovibili e trasparenti (VEPA), se ci siano delle limitazioni qualora l’istallazione debba essere fatta in condominio, e una selezione di esempi progettuali in cui la facciata vetrata si abbina ad altre soluzioni (pannelli solari o fotovoltaici, sonde geotermiche) funzionali alla riduzione dell'impatto ambientale dell'edificio.
ANCE, l'Associazione Nazionale Costruttori Edili, ha pubblicato un'utile panoramica sulla nuova misura semplificativa, dove una vetrata panoramica è definita amovibile se è in grado di assolvere funzioni temporanee di protezione dagli agenti atmosferici, di miglioramento delle prestazioni acustiche ed energetiche, di riduzione delle dispersioni termiche, di parziale impermeabilizzazione dalle acque meteoriche.
Nel documento si specifica anche che questo tipo di vetrate riguarda balconi aggettanti dal corpo dell’edificio o logge rientranti all’interno dell’edificio e ricorda che il Regolamento Edilizio Tipo definisce:
Pertanto, dovrebbero rientrare nella definizione di balcone sia gli elementi in aggetto praticabili aventi una copertura, sia quelli scoperti. Con riferimento a questi ultimi sarà necessario verificare l’esistenza di eventuali soluzioni di vetrate anche per la copertura orizzontale.
Per i condomini potrebbero però presentarsi limiti o condizioni particolari dovuti ai regolamenti condominiali stessi. Fatti salvi quelli di più recente adozione che potrebbero contenere indicazioni specifiche sulle vetrate panoramiche, occorre verificare, in generale, se il regolamento condominiale preveda particolari limitazioni alla possibilità per i condomini di alterare in qualche modo il prospetto dell’edificio (si evidenzia che in alcuni regolamenti sono previste, per esempio, indicazioni anche per il montaggio delle tende da sole oppure per la forma e il colore delle grate di sicurezza).
In assenza di prescrizioni specifiche e trattandosi di interventi che di per sé non sono lesivi del decoro architettonico, non si ritiene applicabile l’articolo 1122 c.c. che prevede che debba essere data preventiva informazione all’amministratore di condominio. Ciò non toglie che per evitare eventuali contestazioni la comunicazione possa essere ugualmente inviata ma senza che sia necessaria al riguardo una specifica autorizzazione.
Un edificio concepito come una finestra sul giardino centrale: questo è il progetto di Moreau Kusunoki per il padiglione centrale dell’Istituto di Studi Politici (Sciences Po) di Parigi, che rinnova il campus urbano rispettando al contempo il contesto storico in cui è inserito. L’istituto si inserisce infatti tra gli edifici culturali, scolastici e politici che lo affiancano, creando un campus urbano moderno le cui unità sono collegate da tre cortili (Cours Gribeauval, Sébastopol e Teuille de Beaulieu): qui risaltano architettura e vegetazione.
In questo caso, le facciate vetrate sono state scelte per unire estetica ed efficienza energetica, in particolare nel caso della biblioteca interrata, ambiente che sfrutta in pieno l'illuminazione naturale.
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Una serie di spazi di soglia è ciò che contraddistingue il nuovo progetto di Studio Apostoli, una residenza di tre piani fuori terra con un ampio giardino intorno perfettamente integrato con il paesaggio circostante. In questo caso, le facciate vetrate enfatizzano lo stretto legame tra interno ed esterno, permettendo una duplice visuale agli ambienti: la doppia vetrata che delimita l’ampia scala interna di fatto permette una promenade sul giardino zen incastonato tra i volumi. In maniera inversa, dall’esterno e a finestre aperte o di notte con le luci accese, gli spazi interni diventano un continuum del giardino.
Ma le superfici vetrate non sono soltanto un capriccio estetico dei progettisti, in quanto si integrano ad altre soluzioni volte a raggiungere prestazioni che qualificano l'edificio come NZEB (Nearly Zero Energy Building).
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Un edificio residenziale riscaldato da cinque sonde geotermiche con un attico quasi completamente vetrato: sono queste le parole chiave per descrivere Mistral, il nuovo progetto dello studio Nicola Probst Architetti pensato per Lugano. Si tratta di una risposta di qualità, sostenibile e rispettosa dell’ambiente circostante, che sfrutta la geotermia e il calore del sole, per dare vita a un progetto che densifica il territorio in modo oculato, con forme originali e appartamenti dai tagli diversi.
Anche in questo caso, le numerose superfici vetrate si integrano nel concept progettuale, tutto orientato verso la sostenibilità declinata in tutte le sue forme: impiego delle fonti rinnovabili, efficienza energetica e attenzione ai temi ambientali, economici e sociali. L’edificio è infatti riscaldato tramite una pompa di calore con cinque sonde geotermiche, le quali si innestano nel terreno fino a 160 metri di profondità, sfruttando così il calore proveniente dal sottosuolo. La pompa di calore, inoltre, può essere invertita e provvedere al raffrescamento estivo senza dover ricorrere alla tradizionale aria condizionata. L’impianto geotermico è integrato con un impianto fotovoltaico di 12 Kw ubicato sul tetto dell’edificio: pannelli fotovoltaici e impianto geotermico rendono così l’edificio energeticamente indipendente.
>>> Qui tutte le soluzioni adottate dallo studio ticinese per il progetto
Riviera 107, l’edificio residenziale progettato da Giovanni Vaccarini sul lungomare di Pescara, è una sorta di “trabocco urbano”, proteso verso il mare come le tradizionali strutture in legno utilizzate per la pesca che popolano la costa abruzzese. Il volume si presenta infatti con un prospetto frastagliato in cui i diversi livelli arretrano rispetto al filo stradale con aggetti di varie profondità, creando un sistema di sbalzi che definiscono ampie terrazze. La facciata verso est, interamente vetrata, è dunque pensata come una vera e propria sezione aperta, che collega visivamente gli ambienti interni con il litorale adriatico. Questa idea, che nasce dalla lunga ricerca di Vaccarini sulla profondità delle superfici, è la chiave con cui il progettista valorizza la tipologia edilizia della palazzina adriatica, reinterpretando la relazione tra gli interni, il paesaggio e lo spazio pubblico.
Coronato da un giardino pensile, l'edificio è stato concepito secondo principi di bioarchitettura e di ecocompatibilità e anche qui le superfici vetrate si integrano ad altre soluzioni di efficienza energetica. Il progetto prevede infatti l’utilizzo di legnami certificati FSC, materiali e finiture che seguono la metodologia LCA (Life Cycle Assessment), riciclabili, rinnovabili e quando possibile locali. Inoltre, l’involucro dell’edificio è stato disegnato con un criterio differente a seconda dell’esposizione. Sui fronti sud e nord, più sottoposti rispettivamente all’azione del sole estivo e a quella dei venti freddi invernali, si trovano aperture di piccole dimensioni, mentre la facciata a est, quella su strada, è completamente vetrata e protetta dal soleggiamento diretto grazie ai balconi sporgenti.
>>> Scopri di più su Riviera 107 e le sue peculiarità impiantistiche
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