Un dipinto realizzato per lei da sua madre ispirandosi a The Blue Horse di Franz Marc: il primo ricordo di un'opera d'arte custodito nella memoria dell'artista olandese Eva Hendriks risale a quando aveva soltanto sette anni, come lei stessa racconta.
«Sono cresciuta a stretto con l'arte, grazie a mia madre, che scriveva poesie, disegnava e dipingeva in continuazione. [...] Da giovane avevo due sogni: viaggiare per il mondo e frequentare una scuola d'arte per diventare artista o stilista. Sono sempre stata molto creativa e volevo trovare un modo per fare di questa passione il mio lavoro».
E così è stato. Per oltre dieci anni, Hendriks ha vissuto girando il mondo, da Antigua e Barcellona, fino a Bangkok e Shangai, esplorando la cultura di questi luoghi, e apprendendo la lingua, attraverso la frequentazione delle botteghe degli artigiani del posto. Poi, il ritorno a casa.
“Al mio ritorno nei Paesi Bassi, mi sono avvicinata al settore delle trasformazioni immobiliari, che mi hanno incuriosito e mi hanno spinto a lavorare con materiali come acciaio, sabbia, legno e resina. Mentre ero incinta del mio quinto figlio, mi sono resa conto che l'arte era diventata una parte essenziale della mia vita”. Così, tre anni fa, Hendriks ha lasciato il suo impiego nell'ambito del real estate per aprire il suo studio e dedicarsi completamente all'arte.
Con le sue opere, Eva Hendriks racconta il suo mondo e la sua storia: "Le mie opere d'arte rispecchiano le mie esperienze personali e la mia immaginazione", racconta. "Il mio lavoro è un viaggio attraverso l'espressione e l'esplorazione di tutti gli aspetti della vita".
L'artista crea quadri di grandi dimensioni, monocromatici e tattili, con materie prime grezze come gesso, legno, acciaio e sabbia. "Tutto è in movimento. Questo è ciò che voglio rendere tangibile e ricordare costantemente attraverso il mio lavoro”.
Interagendo con l'ambiente circostante e giocando con la luce naturale, le sue opere minimaliste giocano con forza e fragilità. Hendriks è ispirata in particolar modo dai materiali che hanno un carattere duro, ruvido, forte, e che sono interessanti dal punto di vista tattile: “Mi piace creare opere d'arte che diano a questi materiali un senso di eleganza, morbidezza e accessibilità”.
L'atelier di Eva Hendriks si trova a Nijmegen, nei Paesi Bassi, in un contesto fortunato per molti mestieri e attività commerciali. Lo spazio era formato da due grandi capannoni: lo studio si trova al secondo e ultimo piano, e “si affaccia sul vicolo tra i capannoni, illuminato con lampioni che scendono sopra la copertura, guardando verso la luna, la cui luce accarezza il quartiere. Dall'altra parte del vicolo, ci sono un piccolo panificio e un ristorante”.
Il tetto lascia entrare molta luce naturale. Accanto all'ingresso, è collocata una cucina per iniziare la giornata con una tazza di caffè. La presenza di vari tavoli consente all'artista di lavorare su diversi pezzi contemporaneamente, con un angolo che ospita un'area pulita, dedicato alla fase ideativa e al disegno. Tra questa zona e l'area di lavoro c'è un divano che utilizza per ricevere gli ospiti e o anche solo per leggere un libro.
Il suo processo creativo è un delicato equilibrio tra il suo lavoro di preparazione e quello che esprimono i materiali. Hendriks inizia con schizzi e disegni per mettere su carta le sue idee. Poi c'è una fase di ricerca dei materiali, che coinvolge anche il lavoro di fornitori artigianali locali. “Alla fine c'è una fase che non posso controllare, e che spesso porta alla più bella opera d'arte”, dice.
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Artworks by Eva Hendriks
Photography by Jeroen Noordzij, courtesy of Eva Hendriks