Il progetto, che riguarda la ricostruzione antisismica di edificio a destinazione artigianale a Foligno, è stato premiato al concorso internazionale PIDA 2022
Il progetto firmato dallo studio dell'architetto Maria Luisa Guerrini e dell'ingegner Luca Ferretti a Foligno, premiato al concorso internazionale PIDA 2022, concerne la ricostruzione in chiave antisismica di un edificio demolito in seguito a pesanti danni derivanti da recenti eventi sismici, che ne avevano determinato lo stato di rudere (Foligno è infatti segnalata come zona ad alto rischio, nella prima categoria della classificazione vigente).
L’edificio è strettamente adiacente, pur essendo strutturalmente separato, ad altra costruzione di tipo residenziale, che per aver subito danni meno rilevanti è stata oggetto di opere di ristrutturazione edilizia. Questi due edifici, realizzati prima del 1945, si situano in una zona a destinazione prevalente artigianale: la collocazione urbana è caratteristica e interessante, poiché il complesso si posiziona in una fascia di prima espansione urbana fra il centro storico, contrassegnato dalla cerchia muraria medievale, e la linea ferroviaria, oltre la quale si sviluppa il tessuto urbano della periferia di più recente sviluppo.
I due edifici, pur essendo distinti per tipologia e destinazione funzionale, appaiono collegati da un corpo edilizio minore, pertinente all’edificio ricostruito, a un piano fuori terra, la cui copertura è allineata alla quota del primo piano dell’edificio ristrutturato.
La sagoma dell’edificio demolito, articolata e frastagliata, si trasforma in una geometria regolare, su una pianta trapezoidale, una costruzione a due piani fuori terra con tetto a due falde: il progetto di ricostruzione si attiene a parametri compositivi, fondati su geometrie ed elementi decorativi lineari e stilizzati, che intendono distinguere, nella relazione di contiguità con l’edificio ristrutturato, l’opera contemporanea di rimodellazione e nello stesso tempo mantenere un certo livello di coerenza figurativa fra i due edifici.
In questo senso, il progetto si orienta a sottolineare la ritmicità dei tre assi verticali condotti sulle aperture vetrate del prospetto principale su strada (a piano terra, la porta al centro della facciata e le due porte-finestre laterali, le alte finestre al primo piano, i lucernari in copertura sono tutti elementi che condividono il medesimo asse); il ritmo è coerente con i moduli desunti dagli interassi delle aperture finestrate nella facciata dell’edificio adiacente. Allo stesso modo, la fascia inferiore nel prospetto è segnata dalle linee orizzontali scavate nell’intonaco, che si collegano visivamente alle corrispondenti partizioni decorative della fascia inferiore nella facciata dell’edificio adiacente.
In entrambi gli edifici, la fascia superiore dei prospetti è configurata a intonaco tinteggiato, con finitura liscia. Il progetto di ricostruzione esprime caratteri distintivi nella formazione di cornici aggettanti in lamiera metallica di tonalità scura, che emergono decisamente dal filo di facciata. Lamiere metalliche fungono da cornice superiore alle finestre del piano superiore, per formare un riferimento materico e di colore, che contraddistingue il prospetto verso strada, nell’alternanza di pieni e vuoti, di superfici chiare e di elementi metallici scuri.
La copertura è costituita in lamiere metalliche, che riprendono la medesima tonalità degli elementi metallici in prospetto e manifestano una continuità di rilievo visivo. Il prospetto retrostante, verso la linea ferroviaria, ripropone modalità formali della facciata principale: la superficie di parete suddivisa in due fasce orizzontali, l’inferiore ritmata con l’evidenza delle linee scavate nell’intonaco, la superiore a finitura liscia; la cornice aggettante in lamiera metallica contorna e sottolinea le aperture finestrate. Il prospetto sul lato corto del trapezio di pianta, ampiamente vetrato su intelaiatura metallica, si legge come una facciata a capanna.
La ricerca compositiva assume la necessità di sottolineare la regolarità geometrica del prospetto principale e la simmetria, anche nella porzione di copertura visibile: il colmo delle due falde è collocato alla metà del lato corto del trapezio di pianta, in modo che la falda verso la ferrovia costituisca la porzione asimmetrica della copertura.
Gli spazi interni si suddividono in un’ampia zona libera a piano terreno, indicata a funzione artigianale o ad attività di laboratorio – ripercorrendo così approssimativamente la destinazione dell’edificio originario –, e una zona uffici al piano superiore, ripartita in tre ambienti a dimensioni differenti. Il blocco scala si situa nello spazio a doppia altezza, nella porzione dell’edificio che affaccia verso la linea ferroviaria.
Un’architettura efficacemente tesa a dimostrare la qualità della ricostruzione, in una ideazione equilibrata dal punto divista della composizione di un edificio che diviene un nucleo d’attenzione nel tessuto urbano e chiarisce la propria collocazione in un tempo contemporaneo, che guarda con fiducia all’incrocio fra storia e modernità.
L’aspetto della ricostruzione antisismica è affrontato con criteri di massima sicurezza e di rispondenza alle azioni telluriche: struttura portante in calcestruzzo armato con telai di travi e pilastri, giunto sismico surdimensionato rispetto alle indicazioni minime secondo la normativa. Il progetto unisce le considerazioni architettoniche con quelle antisismiche, collocando le travi perimetrali nascoste nella muratura di tamponamento, in modo da non interferire nella formazione dello spazio architettonico interno.
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Location: Foligno, Perugia, Italy
Architect: Ing. Ferretti & Arch. Guerrini Associati
Building Area: 180 m2
Main Contractor: Edilferretti
Photography by Federico Calvani, courtesy of Ing. Ferretti & Arch. Guerrini Associati